Susi (SIMEU):”Medicina d’urgenza ha ritmi disumani. Intervenire in formazione e risorse” [VIDEO]

Beniamino Susi, vicepresidente della SIMEU (Società Italiana Medicina di Emergenza e Urgenza) parla dell’attuale situazione pandemica, con il personale di Medicina d’Urgenza sottoposto a ritmi pesanti e con la promessa da parte delle Istituzioni di nuove risorse.

Medicina d'urgenza
Medicina d’urgenza

 

Per anni , parlo della medicina d’urgenza, abbiamo avuto poche borse di studio. Da 2 anni a questa parte sono aumentate, il problema è che un terzo di queste  sono andate deserte perchè l’attività di medico d’urgenza non è appetibile da parte dei più giovani, in quanto è un lavoro usurante e, per i ritmi che abbiamo adesso, disumano, con il rischio anche di aggressioni“: usa parole chiare il vicepresidente della SIMEU (Società Italiana Medicina di Emergenza eUrgenza) Beniamino Susi per spiegare la situazione attuale che coinvolge gli operatori di Medicina d’ Emergenza e Urgenza d’Italia.

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Siamo nel pieno della cosiddetta “4° ondata” e sebbene il Sistema Sanitario stia reggendo l’onda d’urto delle centinaia di migliaia di Italiani contagiati ogni giorno dal Covid-19, soprattutto nella sua variante Omicron, rimangono delle criticità irrisolte che a due anni dall’inizio della Pandemia ci si aspetterebbe esser state risolte in quanto prioritarie.

La variante Omicron è molto diffusiva e i pazienti positivi sono tantissimi. Questo ovviamente non vuol dire che debbano essere tutti ricoverati, però spesso abbiamo il problema di dover ricoverare pazienti che assieme ad altre patologie o problematiche presentano anche   il Covid,  necessitando dunque di percorsi differenti rispetto ai No Covid e questo crea problemi perchè i posti letto Covid (a suo tempo smobilitati) devono essere riattivati, a scapito dei posti ordinari delle chirurgie o medicine interne. Insomma, il Pronto Soccorso diventa una camera di compensazione del Sistema che si sta trasformando, con un carico doppio di pazienti, Covid e pazienti per altre patologie“.

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Un’ultima battuta il Dott. Susi la dedica all’ambito della formazione del personale giovane, tema quanto mai attuale in periodo di emergenza: “Perchè un giovane dovrebbe venire a lavorare in Emergenza quando a parità di stipendio può lavorare in situazioni molto più tranquille? Intanto dobbiamo colmare questo buco formativo e trovare gli strumenti per rendere più appetibile il lavoro in Emergenza. Lavoro che, secondo me, rimane comunque il più bello del mondo perchè si ha a che fare con l’Umanità nelle più ampie sfaccettature possibili. Aiutare le persone in difficoltà è una missione bella ed esaltante“.

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