Covid, la Francia allenta restrizioni: stop a mascherine all’aperto, revocati limiti per eventi e concerti

Covid, la Francia allenta restrizioni: stop a mascherine all’aperto, revocati limiti per eventi e concerti. Il Paese ha avviato la prima fase di alleggerimento delle misure anti contagio. Dal 16 febbraio cadranno altre restrizioni. 

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la Francia allenta le restrizioni anti Covid-19 (foto di repertorio) – meteoweek.com

Nella giornata di ieri, la Danimarca ha ufficialmente revocato tutte le restrizioni anti Covid-19. Diventando di fatto il primo Paese europeo a far cadere le misure, gli esperti parlano chiaro: nonostante i continui casi da Omicron, il virus non sarebbe più una minaccia per la pressione ospedaliera nazionale. Il merito è della popolazione vaccinata, che attualmente rappresenta il 90% dei cittadini. Addio dunque a mascherine e Green Pass, con il primo ministro danese che, nella mattinata di ieri, ha lasciato un emblematico post su Facebook: “Buongiorno a una Danimarca completamente aperta”.

La Danimarca, che aveva abbassato le “difese” già a novembre (ma che è stata poi costretta a reintrodurle a causa dell’elevato tasso di positività), segue in realtà quanto già avanzato da altre nazioni – Gran Bretagna in primis. Da oggi, però, anche la Francia si mette in marcia verso un ritorno alla “normalità”. Niente più mascherine all’aperto, e revocati anche i limiti di presenze nelle sale dei concerti e agli eventi sportivi.

La Francia verso il ritorno alla normalità

Già lo scorso mese il il primo ministro francese, Jean Castex, aveva indicato il mese di febbraio come il mese in cui la Francia ”toglierà la maggior parte delle restrizioni introdotte per contenere la pandemia”. Tanto che, infatti, in data 16 febbraio è prevista anche la riapertura dei nightclub – rimasti chiusi ormai da dicembre. Da oggi, allora, la Francia ha iniziato a revocare le restrizioni sul coronavirus, incluso l’uso obbligatorio di mascherine all’aperto, nel tentativo di alleviare la vita quotidiana dei cittadini. Anche i limiti di capacità del pubblico per sale da concerto, partite sportive e altri eventi sono stati revocati. Unica raccomandazione a rimanere in vigore, sebbene non si tratti più di obbligo, è quella relativa al lavoro da casa – preferibile rispetto a quello in presenza.

Dal mese scorso, si sottolinea, è stata comunque introdotto l’obbligo di esibire una prova di avvenuta vaccinazione per ottenere il “Green Pass”, necessario per accedere a qualsiasi cosa, dai bar ai ristoranti, fino ai trasporti pubblici a lunga percorrenza. In precedenza,  si ricorda, il pass sanitario poteva essere ottenuto anche soltanto con un recente test negativo per il Covid-19; possibilità, questa, che il governo ha deciso di rimuovere, nel suo tentativo di convincere quante più persone a sottoporsi al vaccino.

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Questo alleggerimento, che sta comunque dividendo l’opinione pubblica (dato che solo nel mese scorso la Francia ha riportato un nuovo record di infezioni da Covid-19), fa parte di una prima fase di revoche. La seconda fase vedrà le discoteche, chiuse da dicembre, riaprire il 16 febbraio, e verrà dato il via ai concerti e agli eventi sportivi – anche nei luoghi al chiuso. Da quel momento sarà consentito mangiare e bere anche negli stadi, nei cinema e nei trasporti pubblici.

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Le autorità francesi, riporta AFP, considerano la minaccia della variante Omicron limitata e meno pericolosa rispetto ai precedenti ceppi del virus, anche se è più contagiosa. “Negli ultimi giorni abbiamo assistito a una debole inversione di tendenza, con un minor numero di casi dichiarati ogni giorno rispetto a sette giorni fa”, ha detto martedì a France Info radio il portavoce del governo, Gabriel Attal. Una media di 322.256 casi sono stati registrati nei sette giorni precedenti, secondo gli ultimi dati, rispetto ai 366.179 di una settimana fa. Attal lo ha definito un “segnale molto incoraggiante”, ma ha affermato che i funzionari “rimangono cauti”, a causa di una nuova sottovariante “molto contagiosa” di Omicron che sembra aver ritardato il picco delle infezioni in altri paesi.

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