Il dottore che ha curato a casa 3mila pazienti Covid:«Querelo chi mi ha definito no vax»

Gerardo Torre, medico di Pagani (Salerno), scrive in un post:«Mi fanno apparire come un polarizzatore di frange estremiste!»

Gerardo Torre-meteoweek.com

In un post su Facebook, Gerardo Torre, medico di Pagani (Salerno), censurato dall’Ordine per via di alcune dichiarazioni fatte, ha scritto un lungo sfogo:«L’Ordine dei medici ha deciso di procedere nei miei confronti addebitandomi la sanzione della “censura” per alcune affermazioni deontologicamente scadenti che ho proferito nei mesi scorsi e per cui avevo già fatto ammenda. Mi fa piacere pensare che l’ Ordine nella sua decisione abbia valutato, come contrappeso, l’opera finora svolta a favore degli ammalati in tempo di pandemia. In merito a tale decisione non rilascerò ulteriori commenti».

Torre, durante la pandemia ha curato circa tremila pazienti a casa, non seguendo il protocollo e dopo un procedimento disciplinare dell’Ordine dei medici nei suoi confronti è stato censurato. L’ipotesi che il dottore potesse essere sospeso ha fatto sì che in tantissimi si mobilitassero per manifestare, mostrandogli solidarietà. Ma se la vertenza con l’Ordine sembrerebbe essere terminata senza gravi strascichi, starebbero per aprirsi altre situazioni giudiziare. Nel post Torre, indignato perché in una trasmissione tv lo hanno definito “medico no vax”, ha detto che intende agire per vie legali.

«Veramente non comprendo perché vaccini e terapie non possano camminare di pari passo. Con il vaccino si fa un atto preventivo, le cure invece intervengono nel caso in cui si sviluppi lo stesso la malattia. Sia per i vaccini che per le cure ho sottoscritto quali sono stati, secondo una mia visione, gli errori commessi e che in entrambi i casi scorgo nell’assenza della medicina territoriale». Poi scrive ancora: «Se per le cure il medico di base, seppur trivaccinato, è sparito, negandosi anche telefonicamente ai pazienti e creando così quei guasti terribili che tutti conoscete, anche sul fronte vaccinale la mancanza di rassicurazioni, di spiegazioni, di riflessioni con il proprio medico di famiglia ha creato un ulteriore crepa tra paziente e medico».

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I pazienti si sono fidati di me

Torre ribadisce di non essere mai stato favorevole all’obbligo del vaccino «perché contribuisce ancora di più a creare quella distanza tra il cittadino e istituzioni». Spiega inoltre che tutti i suoi pazienti si sono vaccinati «perché si sono fidati di me e non hanno avuto bisogno di nessuna imposizione dall’alto per recarsi ai centri vaccinali. Secondo la mia visione, dunque, le scelte finora adottate in pandemia hanno creato un punto di rottura totale, di scollamento, sfiducia e direi anche di paranoia tra comune cittadino e istituzioni».

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Torre chiosa aggiungendo che «queste considerazioni, che in tempi normali sarebbero condivise da tutti, in tempo di pandemia invece sembrano quasi fuori di logica, e mi fanno apparire come un polarizzatore di frange estremiste! Ma quali frange estremiste! Il 90% delle persone che mi accompagna in piazza sono pazienti da me curati in questi 2 anni! Oramai mi rendo conto che qui si sta perdendo il lume della ragione però io la testa ancora non l’ho persa e resisterò con tutte le mie forze per difendere quella battaglia che non conduco da ieri ma da oltre 30 anni per una medicina territoriale davvero vicina e sensibile alle esigenze degli ammalati e delle persone sofferenti».

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