Tim, in sciopero mercoledì 23 febbraio: no allo scorporo della rete, tutela dell’occupazione

Tim, in sciopero mercoledì 23 febbraio: i sindacati chiamano lavoratrici e lavoratori alla massima partecipazione. “No allo scorporo della rete e qualsiasi tentativo di frantumazione del gruppo. Sì alla tutela dell’occupazione”.

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Tim, in sciopero mercoledì 23 febbraio (foto di archivio) – meteoweek.com

Confermata per domani, mercoledì 23 febbraio, la giornata di sciopero nazionale dei dipendenti del Gruppo Tim contro le ipotesi di scorporo della rete, per l’unicità dell’azienda contro lo “spezzatino” e a difesa della tenuta occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, in opposizione al rischio esuberi. Un’agitazione indetta da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil che vedrà coinvolte varie piazze italiane, con quella di Roma farà da protagonista. I sindacati rendono infatti noto che la prrotesta avrà inizio alle 9 e, fino alle 13, i partecipanti sono chiamati a presenziare davanti al Ministero dello Sviluppo Economico.

Tim, mercoledì 23 febbraio sciopero a tutela dell’occupazione

“Saranno 42.000 lavoratrici e lavoratori del Gruppo Tim a rompere la coltre di imbarazzante silenzio della politica e delle istituzioni che avvolge la vicenda della Tim e della ‘rete unica nazionale’. Nelle maggiori città italiane scenderanno in strada ad urlare loro rabbia. A Roma si terrà una manifestazione dalle 9 alle 13 presso il Ministero dello Sviluppo Economico”. Queste le parole che aprono la nota ufficiale, firmata dalle Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil in merito allo sciopero di domani. Uno sciopero, questo, indetto “per difendere il lavoro e l’univocità del Gruppo, perno centrale e fondamentale dell’industria italiana delle telecomunicazioni“.

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Nella nota viene inoltre spiegato come “in queste ore centinaia di delegate e delegati delle maggiori aziende di Tlc stanno esprimendo la loro solidarietà ai colleghi di Tim e tutti insieme la preoccupazione per la sostenibilità di un comparto strategico che in questi anni ha evidenziato i limiti di un modello sbagliato”. “Ci aspetteremmo – proseguono i sindacati – uguale preoccupazione dal Governo dei migliori, che evidentemente sono disattenti su un settore strategico e trainante del Paese ed un pilastro del Pnrr”.

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E ancora: “Questo Governo, le istituzioni, devono essere consapevoli che saranno ricordate per essere stati dei meri osservatori del mercato, coloro che stanno favorendo con il loro assordante silenzio la fine dell’ex monopolista delle Tlc e con esso un potenziale disastro del settore. Una grande storia centenaria dell’azienda che ha permesso di comunicare a decine di milioni d’italiani potrebbe essere sacrificata in nome della finanza. Migliaia di posti di lavoro, diretti e dell’indotto, sono a rischio. A rischio è lo sviluppo di una rete di telecomunicazioni degna di un Paese civile. Dopo anni di piani disattesi, denari pubblici spesi senza aver minimamente dotato l’Italia di una infrastruttura moderna, inclusiva ed universale, oggi il Governo e la politica assistono inermi a quello che potrebbe essere l’ennesimo scempio industriale italiano”. Alla luce di ciò, i sindacati invitano tutte e tutti “alla massima partecipazione allo sciopero”.

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