Hashish trasportato sugli yacht: cinque persone arrestate

L’inchiesta è scattata dopo le rivelazioni del pentito Marco Bernini, che ha raccontato del sistema creato da lui e Massimiliano Cauchi 

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L’inchiesta è scattata dopo le rivelazioni del “pentito” Marco Bernini. L’uomo dal ruolo chiave in questa vicenda era M. Stroppa, 38 anni, di Brugherio, in provincia di Monza Brianza. Sarebbe stato lui a trasportare il denaro ai pusher, in Belgio e Marocco, e a gestire la distribuzione dei carichi nell’area milanese. Pacchi di hashish da centinaia di chili giungevano via mare tramite diversi yacht. Questo era il sistema creato dai narcotrafficanti M. Cauchi e Marco Bernini (oggi “pentito”), oggetto dell’inchiesta delle Dda di Milano e Bologna.

Cauchi, 48 anni, è ritenuto l’uomo da 17 milioni euro, perché questa era la cifra in contanti rinvenuta in una finta parete nell’abitazione del padre del narcotrafficante, nel giugno 2020. All’uomo avevano anche sequestrato beni per circa mezzo milione di euro. L’inchiesta ha portato a 5 arresti, quattro in carcere e uno ai domiciliari, oltre a un obbligo di firma.

Gli arresti

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Da quanto si apprende, gli arresti sono stati effettuati il 23 febbraio 2022, ma la notizia non è stata divulgata dalla procura milanese, per via dell’attuazione del Decreto Cartabia e delle regole che danno potere al solo procuratore di selezionare quali informazioni dare alla stampa. Nel corso del blitz dei poliziotti, una delle persone finite in manette, è stato colto in possesso di 9 kg di hashish e di una Beretta 6.35.

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Altre persone indagate e finite agli arresti sono F. Capuzzo, 35 anni, G. Mele, 60 anni. Ai domiciliari è finito R. Smith, 47 anni. Per Smith e Stroppa, l’accusa è di associazione a scopo di narcotraffico, mentre per gli altri indagati, l’accusa è di detenzione a scopo di spaccio di stupefacenti.

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Nelle intercettazioni venivano usati termini convenzionali, come macchina invece di barca, ristorante che stava per ormeggio. Utilizzavano, inoltre, appositi cellulari, per comunicare tra i membri del gruppo criminale. Un’altra svolta nell’inchiesta è giunta dopo le rivelazioni di Bernini, che avevano consentito agli agenti di scoprire un mega carico di hashish in un box nel 2018. Due anni fa erano stati rinvenuti anche i soldi, impacchettati e occultati dietro una finta parete della stanza di Cauchi. Una cifra che ammontava a 17 milioni di euro, accumulata in 20 di traffico di droga.

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