Ucraina, un italiano si arruola: «Voglio solo salvare i bambini»

Migliaia le richieste arrivate da parte di volontari stranieri che vogliono combattere al fianco dell’Ucraina dopo l’annuncio della nascita di una nuova «Legione Internazionale». Tra i volontari anche due italiani, un 35enne proveniente dalla Campania e un 22enne del Veneto. 

«Non sono Rambo, voglio solo salvare i bambini»: è questa la motivazione che ha spinto un 35enne italiano di cui sarà garantito l’anonimato ad arruolarsi per aiutare l’Ucraina.

La Legione internazionale

Nasce una nuova «Legione internazionale»: volontari provenienti da qualsiasi parte del mondo possono arruolarsi per combattere al fianco delle forze armate ucraine contro la Russia. Ad annunciare la creazione di questa nuova legione è Hanna Maliar, il Viceministro della Difesa dell’Ucraina. che sulla sua pagina Facebook scrive: «Il Presidente Zelens’kyj ha annunciato la creazione di una nuova unità denominata Legione Internazionale». La stessa Maliar rende noto che sono «migliaia» le richieste già arrivate da parte di volontari stranieri.

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«Voglio salvare i bambini»

Migliaia. E tra le tante richieste, vi è anche quella di un italiano, 35 anni, proveniente dalla Campania. Non ne poteva più di guardare le immagini in tv. Doveva fare qualcosa, soprattutto per i bambini. «Non sono Rambo, anche se ho esperienze militari e di antiterrorismo . – spiega il 35enne – Parto per difendere gli ideali e soprattutto i bambini». Il 35enne ha alle spalle 8 anni come militare e il suo obiettivo è quello di «dare un contributo non solo con le armi ma organizzando raccolta di alimenti, farmaci, vestiti».

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Come lui, anche un altro italiano, 22enne del Veneto, ha deciso di partire per combattere al fianco dell’Ucraina «per un fattore etico e morale». «Vedere quelle persone e quei bambini inermi non mi consente di rimanere qui a guardare» spiega. E a chi gli chiede se ha paura di morire, lui risponde: «Potrei anche finire sotto un albero o una macchina oggi stesso qui, in Italia. È tutto molto relativo».

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