Kiev, sventato agguato a Zelensky grazie a “soffiata” dei servizi russi

Neutralizzato commando ceceno incaricato “di liquidare fisicamente la leadership dell’Ucraina, compreso il presidente”.

 “Posso dire che il gruppo d’elite di Kadyrov che è venuto in Ucraina per eliminare il nostro presidente è stato neutralizzato”. Lo ha comunicato Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, citato dall’agenzia Unian, annunciando di aver eliminato il commando ceceno che stava dando la caccia di Zelensky. “Siamo ben consapevoli – ha spiegato – dell’operazione speciale che avrebbe dovuto essere svolta direttamente dai kadyroviti (ceceni filorussi legati al leader Ramzan Kadyrov, ndr). E posso dire che abbiamo ricevuto informazioni da un uomo dell’Fsb (i servizi russi, ndr), che non vuole prendere parte a questa sanguinosa guerra”.

Distrutto un convoglio di 56 carri armati

Il generale ceceno Magomed Tushayev, dato per morto negli scontri vicino a Kiev – Meteoweek

Il commando ceceno sarebbe stato neutralizzato il 26 febbraio durante i combattimenti avvenuti nell’area dell’aeroporto di Gostomel, a circa 40 chilometri da Kiev.  Le forze ucraine, come riportato l’indomani da Kyiv Independent, avrebbero distrutto un convoglio di 56 carri armati in forza alle forze speciali cecene: i cosiddetti “Kadyroviti”, dal nome del presidente ceceno Ramzan Kadyrov, luogotenente del Cremlino in Cecenia (Caucaso russo), accusato di gravi violazioni dei diritti umani. La notizia era stata confermata dalla presidenza ucraina.

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Stando a Channel 24, sarebbe stato ucciso il generale ceceno Magomed Tushayev, comandante del 141mo reggimento motorizzato della guardia cecena, un fedelissimo di Kadyrov che, stando a Interfax, si sarebbe limitato a contare su Telegram “due militari ceceni caduti e altri sei feriti nella guerra in Ucraina”.

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Fonti dei servizi ucraini citate dal giornale Ukrayinska Pravda hanno svelato che l’azione contro il commando ceceno è stata resa possibile da una “soffiata” fatta pervenire da una fonte anonima presentatasi come un “ufficiale dei servizi di sicurezza russi”. Una spia della Federazione, contraria alla guerra, che voleva impedire la decapitazione della leadership ucraina.

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