Professore picchiato a Napoli: tra gli aggressori anche genitori degli alunni

Era stato fermato sotto casa da due uomini. Il motivo? Avere richiamato uno dei figli durante la lezione perché faceva chiasso

Aveva osato richiamare i suoi alunni perché facevano troppa confusione durante la lezione, per questo motivo il professore Enrico Morabito, supplente di una scuola a Casavatore, vicino Napoli, è stato fermato e picchiato lo scorso 17 febbraio. In seguito alla denuncia della vittima, ora sono stati identificati i suoi aggressori: si tratta di cinque persone, uno di loro è il padre di uno degli studenti rimproverati dal docente.

Per i due uomini ora l’accusa è di lesioni personali a cui si aggiungono le aggravanti dei futili motivi, di avere agito in gruppo e di avere ostacolato la privata difesa. Le indagini sono state condotte dalla Procura di Napoli Nord e dai carabinieri di Casavatore e di Casoria.

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Enrico Morabito, 42 anni, stava rientrando a casa quando è stato intercettato sotto casa da alcune persone che lo hanno aggredito prima verbalmente e poi fisicamente. Morabito non ha fortunatamente riportato gravi ferite ma rimane il gesto insensato e gravissimo di cui è stato vittima.

L’ingresso dell’istituto De Curtis a Casavatore

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IL RACCONTO DELL’AGGRESSIONE

Negli ultimi 4 giorni ho svolto una supplenza breve, con scadenza oggi, nella scuola media in zona mia – aveva spiegato il docente in un post su Facebook -. Pensavo di essere stato fortunato. Non è stato così. Stamane ho richiamato un’intera classe, una prima media, all’ordine, dal momento che facevano chiasso disturbando di continuo la lezione“.

La sera stessa viene avvicinato da un gruppo di persone. “Mi chiedono se io insegnassi alla De Curtis, dico loro che ho svolto solo una breve supplenza, non sono docente di ruolo e ho chiesto loro chi fossero. Non mi hanno dato tempo di fare altre domande che subito mi hanno aggredito verbalmente e fisicamente. Sul portone del palazzo ancora si vedono macchie del mio sangue“.

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Tanta paura per me e soprattutto per mia mamma e per fortuna che non erano armati: avrebbero potuto fare di peggio. Ho sempre pensato che la rovina dei figli sono proprio i genitori… ed è così. Ne resto deluso e schifato. Tuttavia voglio addormentarmi con la speranza che domani sia un giorno migliore fatto sempre di legalità e che il marcio che si insidia anche nelle scuole possa svanire presto” conclude Morabito.

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