Il ruolo di primo piano della Turchia nelle trattative tra Kiev e Mosca

Le trattative tra Mosca e Kiev non si fermano, e il governo di Ankara sta diventando il vero mediatore tra le parti. 

Ansa

Il dialogo tra Kiev e Mosca ha finora prodotto diversi cessate il fuoco locali e permesso la creazione di corridoi umanitari per far sfollare i civili, anche se la Russia e’ già stata accusata in questi giorni di aver violato gli accordi. 

Si è comunque trattato di una mediazione che non era affatto scontata. La decisione di Putin di invadere la Russia ha dato inizio a un escaltion di violenza, che tutt’ora non sappiamo ancora bene fin dove arriverà. Per questo, va comunque letta in positivo la volontà del Cremlino di non chiudere al dialogo con Zelensky. 

I contrasti però non diminuiscono come ha fatto notare il Ministro degli Esteri Russo Lavrov, spiegando che difficilmente si riuscirà a trovare un accordo che vada oltre la scelta di istituire dei corridoi umanitari. La Turchia continua a svolgere un ruolo di primo piano nelle trattative. Erdogan ha letteralmente invocato per sè il ruolo di mediatore, rivendicando il suo ruolo all’inetrno della Nato. Secondo il presidente turco “stiamo lavorando per impedire che questa crisi si trasformi in una tragedia”. Per questo, alle prossime negoziazioni previste, insieme ai ministri degli esteri russi e ucraina, ha presenziato anche il loro omologo turco Mevlut Cavusoglu. Al termine degli incontri qust’ultimo ha spiegato che “siamo per la soluzione dei problemi. Vogliamo dei colloqui seri in Bielorussia. Coloro che riempiono l’Ucraina di armi devono capire che sono responsabili delle proprie azioni”. 

Al ministro russo Lavrov è stato però subito dopo chiesto dell’attaco all’ospedale epdiatrico di Mariupol. Una tragedia che ha fatto sei vittime, tra cui una bambina. Un’obiettivo che il ministro ha definito indipsensabile colpire, in quanto si trattava della base militare del battaglione Azov, una milizia guidata da neonazisti e presente sul territorio ormai da molti anni. La guerra, sta purtroppo costringendo il popolo ucraino ad abbandonare gradualmente la vita che svolgeva prima. Nel’università di Leopoli ad esempio si è deciso di sospendere i corsi didattici e aiutare la nazione in questo difficile momenti. Gli studenti dell’ateneo sono infatti da giorni impegnati a costruire delle reti che hanno lo scopo di mimetizare le postazioni militare

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Un modo per aiutare strategicamente l’esercito ucraino in questa guerra. L’Università ospita in tutto trentamila studenti e come ha spiegato il rettore Yuri Yarosalvovic Bobalo in questi giorni “l’ateneo si è riorganizzato in funzione del nuovo assetto del Paese”. L’uomo ha poi spiegato che la sua università si sta al momento anche occupando di accogliere i vari profughi delle città bombardate e provare a fare il possibile per dare aiuto ai soldati che si trovano in prima linea. Di qui la scelta di sfruttare le loro conoscenze accademiche per aiutarli a creare delle postazioni militari che non risultino immediatamente visibili al nemico.

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