Laboratori biologici in Ucraina, cosa sappiamo delle accuse del comandante russo Kirillov

La Russia ha chiesto un’indagine internazionale, accusando gli Usa di crimini biologici contro l’umanità. 

Esistono davvero i laboratori biologici usa in Ucraina di cui si è parlato nell’ultimo mese?

Una storia iniziata dopo alcune dichiarazioni del comandante delle forze russe per la difesa radioattiva e biologica Igor’ Kirillov. Erano passate due settimane dall’invasione russa dell’Ucraina, e il comandante russo parlò dell’esistenza di tre laboratori biologici situati nei paesi si Khar’kov, Poltava e L’vov

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Alcuni giorni dopo, l’11 Marzo 2022, il Ministro degli Esteri cinese Zhao Lijiang dichiarò pubblicamente che, in base alle informazioni in loro possesso, gli Usa avevano finanziato circa 336 laboratori biologici in tutto il mondo in trenta nazioni diverse. L’amministrazione americana ha inizialmente negato queste accuse, fino a quando  la sottosegretaria Usa Victoria Nuland, ha ammesso la loro esistenza nel corso di un’audizione al Senato americano. 

Kirillov ha dichiarato che i laboratori situati in Ucraina erano stati selezionati direttamente dal Pentagono. Il loro scopo era quello di studiare le minacce biologiche allo scopo di essere preparati a qualunque scenario bellico. Esperimenti di gain of function simili a quelli che venivano condotti a Wuhan?

Secondo alcuni, l’Ucraina era il territorio perfetto in cui condurre ricerche di questo genere. In primo luogo perché rappresentava un modo inedito di poter costituire una minaccia militare al confine con la Russia. Tra i documenti che i militari russi hanno deciso di rendere noti al pubblico, ce n’è uno che riguarda un progetto denominato P-781. Un progetto che studiava le modalità di trasmissione all’uomo di agenti patogeni mediante i pipistrelli. Questi esperimenti venivano condotti nel laboratorio di Khar’kov. Le ricerche sui pipistrelli sarebbero iniziate intorno al 2009, coinvolgendo il capo della DTRA Joanna Wintrall, che a quei tempi soggiornava nell’ambasciata americana a Kiev. 

Da quanto racconta Kirillov gli scienziati sarebbero riusciti a isolare sei famiglie di virus particolarmente resistenti ai farmaci e con una trasmissibilità molto elevata. Tra questi, c’era anche il coronavirus. Un aspetto che non può che sconvolgere, è che questi studi sarebbero stati condotti sui cittadini ucraini a loro insaputa. C’è poi il laboratorio di Kherson che potrebbe nascondere una storia tragica, ancora tutta da scoprire. Kirillov ha raccontato che nel momento in cui è iniziato il conflitto, gli Usa hanno cercato di distruggere tutti i documenti del laboratorio di fretta. E secondo il comandante russo, questa fretta era dovuta al fatto che si intendeva nascondere un’epidemia di dirofilariosi, una malattia tropicale che si trasmette all’uomo attraverso le zanzare, che si era verificata in città nel 2019, 

La posizione della Russia sembra chiara, il Pentagono si sarebbe macchiato nel corso di questi anni di un crimine gravissimo: aver causato diversi focolai di malattie infettive in Russia sfruttando i laboratori ucraina al confine con la superpotenza. Kirillov sostiene che “solo nel 2021, a causa dell’influenza aviaria ad alta patogenicità, sono stati distrutti 6 milioni di capi di pollame e il danno economico ha superato 1,7 miliardi di rubli; nello stesso periodo, in vari paesi europei, le perdite per l’industria agricola sono ammontate a circa 2 miliardi di euro”. 

La Russia non si nasconde e ha chiesto di avviare un’indagine internazionale. Per quanto invece riguarda il laboratorio situato a L’vov, qui invece, afferma il comandante russo, si studiavano dei patogeni molto più pericolosi di quelli elencati fino ad adesso. Peste, antrace e brucellosi. Ma la maggior parte delle prove sono state distrutte prima che le milizie russe entrassero sul suolo ucraino e potessero accedervi. Secondo Kirillov c’era il terrore da parte degli americani, che i russi si trovassero con delle prove concrete in grado di dimostrare come gli Usa stessero apertamente violando la Convenzione sulla proibizione delle armi biologiche. 

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