Ucraina, Zelensky: “Pronto a compromesso con Mosca, ma Putin ritiri le truppe”

Il presidente ucraino prova a rilanciare l’accordo con Mosca, ma tra Usa e Russia restano frizioni e scintille.

Il presidente Usa Joe Biden è tornato infatti ad attaccare il Cremlino dopo le durissime parole rivolte nei giorni scorsi all’omologo russo Vladimir Putin.

Dopo un colloquio telefonico coi principali alleati europei Biden ha espresso “gravi preoccupazioni per le tattiche brutali della Russia” e condannato gli attacchi russi alla popolazione civile. Con gli europei, ha detto Biden, c’è impegno comune e unità d’intenti per “coordinare gli sforzi per aiutare la popolazione in fuga dal conflitto o bloccata in patria”.

Scintille tra Mosca e Washington

Negli ultimi giorni il leader americano ha apostrofato l’omologo russo con epiteti come “dittatore omicida”, “criminale di guerra”, “puro delinquente” che Mosca ha trovato irricevibili. Così il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha convocato l’ambasciatore americano John Sullivan per notificargli la protesta ufficiale della Russia per dichiarazioni “non degne di uno statista di così alto rango” e che hanno “messo le relazioni Usa-Russia sull’orlo della rottura”.

Si è fatto sentire anche il viceministro degli Esteri della Russia, Sergej Ryabkov, che ha avvertito Washington: se intendono mantenere le relazioni col Cremlino gli Usa “devono semplicemente fermare la loro escalation, sia verbale che in termini di forniture di armi a Kiev”, e “smettere di minacciare” la Russia.

Zelensky: compromesso con Mosca su Nato e rituro truppe

Più conciliante il presidente ucraino Zelensky che ha di nuovo chiesto di incontrare “in qualsiasi formato” Vladimir Putin. “Ritengo che senza questo incontro sia impossibile capire pienamente cosa siano pronti (a fare) per fermare la guerra”, ha dichiarato durante un’intervista Zelensky che nel suo ultimo video messaggio diffuso stanotte ha aggiunto di essere disponibile a trovare una soluzione di “compromesso”: Kiev si impegnerebbe a non aderire alla Nato in cambio della fine delle ostilità e del ritiro delle forze russe dal paese. In più il presidente ucraino chiede delle garanzie di sicurezza. “E’ un compromesso per tutti: per l’Occidente, che non sa cosa fare con noi riguardo alla Nato, per l’Ucraina, che vuole garanzie di sicurezza, e per la Russia, che non vuole un’ulteriore espansione dell’Alleanza”, ha affermato Zelensky.

Unicef: almeno 925 i civili uccisi da inizio invasione

Mentre stanotte le sirene sono risuonate in quasi tutte le regioni dell’Ucraina, continua l’esodo dei civili da Mariupol dove nelle ultime 24 ore sono state evacuate oltre 600 persone, tra le quali 130 bambini. Lo riferiscono i separatisti di Donetsk.

“Il numero dei bambini e delle bambine in fuga dall’Ucraina aumenta di ora in ora e si avvicina inesorabilmente alla soglia dei 2 milioni”. Lo ha reso noto Andrea Iacomin, portavoce di Unicef Italia. Ancor più drammatica, se possibile, la situazione dei bambini rimasti nel paese. I bambini sfollati in Ucraina sono almeno 3,3 milioni, spiega Iacomin, e “hanno bisogno di tutto, sono profondamente traumatizzati, portano cicatrici indelebili di questo conflitto e dell’assedio di molte città. Con il passare dei giorni sono sempre più esposti a rischi di traffico e sfruttamento, a fame estrema e malattie”. Occorre pertanto, conclude il membro di Unicef, moltiplicare gli impegni per proteggerli per evitare che la loro condizione peggiori ulteriormente scaricando sulle loro spalle il prezzo elevatissimo di una guerra che certo non hanno voluto.

Intanto arrivano altre cifre sulla tragedia della popolazione civile. In Ucraina sono almeno 925 i civili rimasti uccisi dall’inizio della guerra, stando a quanto riporta l’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani (Unhchr). Tra di loro 11 ragazze, 25 ragazzi e 39 bambini. Oltre ai morti anche 1.496 feriti tra i civili. Per la gran parte si tratta di vittime di armi esplosive con ampia area di impatto, inclusi i bombardamenti dell’artiglieria pesante e i lanci multipli di razzi, missili e raid aerei. Ma l’agenzia Onu avverte: con ogni probabilità le cifre reali sono significativamente più alte.

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