Trapani, concorsi truccati per entrare nei vigili del fuoco o in polizia: mazzette fino a 5mila euro

Trapani, scoperto e smantellato un collaudato sistema di corruzione nei concorsi pubblici: mazzette da 3.500 a 5mila euro per entrare nei vigili del fuoco o in polizia. Scattate 14 misure cautelari, in carcere Giuseppe Pipitone.

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Trapani concorsi truccati – meteoweek.com

Emerso un sistema di concorsi truccati in quel di Trapani. A seguito dell’inchiesta avviata dalla procura ed eseguita dai carabinieri di Alcamo, sono emersi diversi illeciti e un consolidato sistema di corruzioni che hanno riguardato alcuni concorsi per entrare nel corpo dei vigili del fuoco, nella polizia di Stato e nella polizia penitenziaria.

Le operazioni si sono concluse con diversi arresti, eseguiti nella mattinata di oggi nella cittadina trapanese di Alcamo: una persona è infatti finita in carcere, mentre altri tre indagati sono stati posti agli arresti domiciliari. Altri 10, invece, sono i soggetti sottoposti ad obbligo di dimora. Secondo quanto è emerso dalle indagini, a capo dell’organizzazione vi sarebbe Giuseppe Pipitone, direttore ginnico sportivo dei vigili del fuoco di servizio a Catania. Pipitone, viene riportato, sarebbe stato non a caso membro della commissione del concorso pubblico tenutosi nel 2017, e volto ad assumere 250 pompieri.

Sponsorizzazioni, raccomandazioni e mazzette: concorsi truccati a Trapani

Oltre alla figura di Pipitone, gli investigatori hanno scoperto che a partecipare al collaudato sistema di corruzione vi erano anche Alessandro Filippo Lupo, sindacalista della Uil-Vvff, Vincenzo Faraci, referente che gestiva i contatti con i candidati provenienti dal Veneto, e Vittorio Costantini, il quale si occupava di gestire i contatti su Roma. I tre avevano quindi messo in piedi un sistema collaudato di illeciti, con sponsorizzazioni, raccomandazioni e mazzette usare per far passare il concorso pubblico ai canditati. Questi ultimi, infatti, avrebbero sborsato dai 3.500 ai 5mila euro per entrare nel corpo dei vigili del fuoco o della polizia.

Vera figura chiave di questa “concorsopoli” era Giuseppe Pipitone, direttore ginnico sportivo e vice dirigente del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Secondo quanto raccontato dagli inquirenti, l’uomo avrebbe sfruttato “sia le proprie conoscenze all’interno delle amministrazione pubbliche”, che “il fatto di essere stato nominato in una delle sottocommissioni d’esame per le prove psico-motorie”, per impegnarsi a “sponsorizzare alcuni candidati nelle diverse prove concorsuali, nonché a prepararli fisicamente”. Pipitone, finito oggi in carcere, avrebbe quindi messo su “n’apparente scuola di preparazione per concorsi” che nella pratica era “un vero e proprio meccanismo illecito di collocamento nella pubblica amministrazione”.

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