Papa Bergoglio chiede scusa per il genocidio culturale dei nativi canadesi

Il Santo Padre ha ricevuto una delegazione di nativi canadesi a Roma, in questa occasione si è scusato per il ruolo dei cattolici nella repressione della loro cultura e per le violenze subite.

Provo vergogna e dolore per il ruolo che diversi cattolici, con responsabilità educative, hanno avuto in tutto quello che vi ha ferito negli abusi e nella mancanza di rispetto della vostra identità e cultura e persino dei vostri valori spirituali“. Queste le parole pronunciate da Papa Francesco di fronte ai rappresentanti dei nativi canadesi durante un’udienza a Roma.

Bergoglio riconosce le responsabilità da parte della Chiesa cattolica che causarono violenza e una dura repressione nei confronti di quelle popolazioni e si sofferma su due parole pesanti come macigni: vergogna e sofferenza. Due termini che in altre occasioni i suoi predecessori avevano usato solo per tragedie come l’olocausto.

La Chiesa è accusata di essere stata complice con l’allora governo del Canada per coprire un sistema di violenze fisiche e psicologiche verso bambini perpetrati nelle strutture educative che tentarono di cancellare la cultura dei nativi. Oltre 150mila bambini delle tribù furono sottratti alle loro famiglie per essere portati in questi centri e “rieducati”.

OMICIDI NASCOSTI?

La vicenda è diventata di dominio pubblico recentemente con la scoperta di centinaia di cadaveri di bambini nascosti nei giardini degli istituti canadesi per l’infanzia. Una scoperta che ha sconvolto il Canada e tutto il mondo cattolico e accelerato un processo di revisione di quel periodo storico.

La vostra identità e la vostra cultura sono state ferite, molte famiglie separate, tanti ragazzi sono diventati vittime di questa azione omologatrice, sostenuta dall’idea che il progresso avvenga per colonizzazione ideologica, secondo programmi studiati a tavolino anziché rispettando la vita dei popoli. È qualcosa che, purtroppo, avviene anche oggi, a vari livelli: le colonizzazioni ideologiche” ha continuato il Papa.

Una foto del secolo scorso di un gruppo di bambini in uno degli istituti canadesi a Saskatchewan

I MANUFATTI RUBATI DALLA CHIESA

Sono molto addolorato. Mi unisco ai vescovi canadesi nel chiedervi scusa” continua il Santo Padre. Ma per la delegazione in visita in Vaticano non è sufficiente e chiedono anche la restituzione dei manufatti dei loro antenati sottratti nel secolo scorso e ora conservati nei Musei Vaticani.

La vicenda risale a inizio ‘900 e su questa si è soffermato anche Phil Fontaine della Sagkeeng First Nation ed ex capo nazionale dell’Assemblea delle Prime Nazioni (AFN) il quale ha ricordato come Papa Pio IX nel 1925 avesse ottenuto un’esposizione mondiale di manufatti indigeni di oltre 100mila reperti che il Vaticano non ha mai restituito ai legittimi proprietari.

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