Delitto Carol Maltesi: le mille bugie della «chat dell’orrore»

L’uccisore della 26enne brutalmente massacrata ha recitato per settimane la parte della sua vittima scrivendo messaggi rassicuranti col suo cellulare.

Rispondeva a tutti in maniera stringata ma con regolarità per sviare ogni sospetto.

Per settimane si è protratta la messinscena orchestrata da Davide Fontana, il 43enne bancario-blogger arrestato martedì per il feroce assassinio di Carol Maltesi. L’ha uccisa tra il 10 e l’11 gennaio a Rescaldina, nel Legnanese vicino a Milano. Un delitto feroce: Fontana l’ha presa a martellate, poi l’ha sgozzata e smembrata. Per quasi tre mesi poi ha conservato il cadavere fatto a pezzi in un congelatore «appositamente acquistato su Amazon». Infine il 20 marzo si è liberato del corpo gettandone i resti in una scarpata sulle montagne di Borno, nel Bresciano.

Ma non è tutto: l’uomo aveva messo in piedi una vera e propria «chat dell’orrore» messaggiandosi e chattando con chiunque – genitori, parenti, amici, l’ex compagno di Carol, attori, colleghi di lavoro – cercasse di mettersi in contatto con la sua vittima, già defunta da tempo. Ma loro non lo sapevano.

Uccisa perché voleva allontanarsi da lui

Davide Fontana, il bancario-killer che ha ucciso Carol – Meteoweek

Come avrebbero potuto saperlo del resto? Fontana aveva preso con sé il cellulare della donna uccisa. Lo teneva spento ma lo riaccendeva con una certa regolarità. Così poteva spacciarsi per Carol e sviare ogni sospetto sulla sua sorte. Rispondeva a tutti. A tanti aveva raccontato di trovarsi a Dubai, che era felice e presto sarebbe tornata, ma di non poter parlare.

Ad altri invece aveva raccontato bugie più sofisticate. Come è capitato al dj Eddy Santangelo, direttore artistico del locale Showgirl di Bolzano. Qui Carol Maltesi si era esibita un paio di giorni prima di essere uccisa. Con lei, racconta Santangelo al Corriere del Veneto, c’era proprio Davide Fontana, l’uomo che l’avrebbe poi uccisa. Il dj bolzanino ricorda che quella sera l’aveva accompagnata senza però entrare nel locale. Fontana era tornato solo alla fine dello show per riaccompagnarla in albergo. Eddy dice di averla trovata serena: «Carol dopo lo show mi ha parlato del figlio – racconta Santangelo – e del suo desiderio di trasferirsi in Veneto per avvicinarsi a lui: così mi sono offerto di darle una mano per trovare una nuova casa nel Veronese».

Ma poi si era come eclissata dai social dove diffondeva i suoi video. Un silenzio inusuale per lei e che aveva spinto Eddy a cercare di contattarla: «Non ti vedo più operativa sui social e mi sono preoccupato», le aveva scritto il 29 gennaio. Due giorni dopo era arrivata la risposta: «Ehi ciao, sì ho trovato diverse case a Verona, adesso sono in pausa, mi sto godendo mio figlio». Una risposta concisa ma rassicurante, seguita da uno smile.

Il dolore della mamma di Carol: «Cosa dirò al mio nipotino?»

Ma non era stata Carol, bensì il suo assassino a scrivere. Lui, l’insospettabile impiegato di banca che, come ha scritto il gip nell’ordinanza, l’ha «deliberatamente» uccisa con un «preciso movente passionale». Non accettava che la 26enne volesse allontanarsi da lui. Glielo aveva detto poco prima, tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo anno. Carol voleva lasciare Rescaldina. Si era trasferita lì per stare vicino alla mamma Lilli, malata di Sla, che vive a Sesto Calende nel Varesotto. Ma di lì a poco la sua intenzione era quella di andare a  stare a Verona, dove vive il figlio di sei anni.

Proprio a lui vanno le preoccupazioni della mamma di Carol, la signora Lilli, che racconta di come la figlia stesse facendo di tutto per poter stare vicina al suo bambino: «Le interessava fare solo la mamma. Come si può raccontare al mio nipotino che la mamma non c’è più, come potrò dire al bambino che lei non tornerà?», dice affranta da dolore per la perdita della figlia che da quando si era ammalata aveva cercato in ogni modo di curarsi di lei.

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