Strage di Bucha: l’Italia vuole a chiudere più rapidamente i rapporti con Mosca

Le immagini della strage di Bucha portano l’Italia a chiudere più rapidamente i rapporti economici con la Russia per i rifornimenti di gas. La politica italiana condanna la violenza dell’esercito di Putin, ma come al solito Salvini tace.

Mario Draghi accelera la decisione del Governo di tagliare i rifornimenti di gas che arrivano in Italia dalla Russia. Lo fa motivando la decisione in seguito all’emergere delle atrocità commesse dall’esercito di Vladimir Putin in Ucraina, evidenziate dal ritrovamento delle fosse comuni con i cadaveri dei civili ucraini a Bucha.

Le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino lasciano attoniti” afferma il Presidente del Consiglio. Per il premier “la crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopportabile. Le autorità russe devono cessare subito le ostilità, interrompere le violenze contro i civili, e dovranno rendere conto di quanto accaduto. L’Italia condanna con assoluta fermezza questi orrori, ed esprime piena vicinanza e solidarietà all’Ucraina e ai suoi cittadini“.

Parole a cui fanno eco le dichiarazioni del ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “I fatti di Bucha, i civili morti per strada, i civili inermi colpiti dall’esercito russo, stanno scatenando un’onda d’indignazione che porteranno a nuove sanzioni. Non escludiamo che nelle prossime ore ci possa essere un dibattito sullo stop all’import del gas russo“.

PARLAMENTO COMPATTO CONTRO MOSCA

Quante Bucha devono esserci prima di passare a un embargo completo su petrolio e gas dalla Russia? Il tempo è finito“, scrive il segretario del Partito Democratico Enrico Letta sul suo profilo Twitter, mentre Iil presidente della Camera, Roberto Fico chiede che “le organizzazioni internazionali abbiamo abbiano accesso a queste aree per documentare gli orrori in mondo indipendente e accertare le atrocità di cui le autorità russe dovranno rendere conto. Serve moltiplicare gli sforzi per fermare questa guerra“.

Secondo il leader di Italia Viva Matteo Renzil’orrore di Bucha, e anche in altre città come Irpin, ha un solo nome: crimini di guerra. Non è una ritirata, è un massacro. I corpi dei civili lungo le strade, le notizie di stupri come arma di guerra. Ha ragione Ursula Von der Layen, è urgente un’indagine indipendente“.

Per il segretario di +Europa Benedetto Della VedovaBucha è un richiamo all’Europa e a tutti noi su cosa stiamo finanziando ogni giorno acquistando il gas Russo. Sospendere l’acquisto di gas russo fino al cessate il fuoco sarebbe doveroso ed umano. Sarebbe nell’interesse dell’Europa che vuole costruire un futuro di libertà e democrazia e quindi di pace. Proviamo e cercare insieme, in Europa, un modo ragionevole per farlo“. E aggiunge “Siamo la generazione cresciuta con la vergogna del massacro di Srebrenica. Pensavamo ‘Mai più’. Oggi invece vediamo immagini atroci. Sparare sui civili non è guerra: è un crimine di guerra“.

LA CONDANNA DI FI E FDI

Toni simili anche dal centrodestra. Antonio Tajani di Forza Italia ritiene le immagini di Bucha simili agli “incubi del Novecento in Europa. Questa tragedia va fermata immediatamente“. Per Giorgia Meloni “lasciano senza fiato le immagini dei civili giustiziati per le strade e delle fosse comuni, che arrivano da Bucha dopo il ritiro delle truppe d’invasione di Putin. Una barbarie che riemerge dalle epoche più buie della storia europea e che speravamo di non rivedere mai più. Va fatto ogni sforzo per la pace e per fermare l’aggressione all’Ucraina“.

IL SILENZIO DI SALVINI

La maggior parte dei parlamentari è con Draghi, ma a fare rumore è ancora una volta il silenzio e la mancanza di condanna verso Putin e la Russia di Matteo Salvini. “Orban ha attaccato Zelensky, nel giorno di Bucha. Salvini si è congratulato con Orban che ha attaccato Zelensky, nel giorno di Bucha. Houston, abbiamo due problemi, entrambi piccini, entrambi seri, purtroppo” scrive il deputato del Pd Filippo Sensi.

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