La Massoneria “rivuole” il palazzo sede del presidente del Senato

Il Grande Oriente d’Italia rivuole indietro palazzo Giustiniani, a suo avviso tolto ingiustamente da Mussolini. Gli accordi del 1985 lo prevedono e porta avanti il ricorso al Tar del Lazio.

La Massoneria ha chiesto di riavere indietro palazzo Giustiniani, attuale “casa” della presidenza del Senato. Il gran maestro Stefano Bisi lo ha ribadito alcuni giorni durante l’assemblea annuale del Grande Oriente d’Italia, affermando: “Speriamo di avere giustizia per Palazzo Giustiniani, il Tar del Lazio non ci ha dato ragione, ma neppure torto. Il 13 ottobre di quest’anno saremo davanti al Consiglio di Stato“.

Le carte parlano chiaro, a vantaggio nostro e a palazzo Giustiniani possiamo tornare. Lo scippo va sanato. E così sarà” ha detto Bisi l’8 aprile all’assemblea tenutasi a Rimini. Il palazzo era stata sede storica del Goi prima del Fascismo fino al 1926 e fu poi acquisita interamente dallo Stato nel 1985.

LA MASSONERIA NEL PALAZZO DEL SENATO

Palazzo Giustiniani fu scelto come sede dall’allora gran maestro Ernesto Nathan, già sindaco di Roma, il 21 aprile del 1901. Fu Mussolini a scegliere di cacciare la Massoneria dall’edificio una volta al potere e affidarlo al Senato, per poi impedire ai fascisti di potersi iscrivere nelle sue liste. Il duce vietò anche ai massoni di avere accesso alle cariche pubbliche nel 1925.

Verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, la Massoneria decise di occupare alcune stanze del Palazzo credendo che la fine del Fascismo avesse risolto il problema ma senza successo. Nel 1985 con il lodo Spadolini non risolse la questione. “Stop al contenzioso, ma lasciateci alcune stanze come simbolo dell’Istituzione” propose l’allora Gran Maestro Armando Corona. Il lodo Spadolini avrebbe dovuto lasciare al Grande Oriente “una limitata porzione dei locali per destinarli a sede del Museo storico della Massoneria Italiana“, come ricordano sul sito del Goi.

Ma la situazione non mutò di fatto rimanendo un accordo solo su carta, colpa anche la morte di Spadolini. La Massoneria traslocò quindi al Gianicolo nella villa Il Vascello. Ora il Goi spera di ottenere la concessione del Palazzo tramite il ricorso alla Giustizia.

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