Plusvalenze nel calcio, tutte le società e i dirigenti sono stati prosciolti

Il Tribunale Federale ha deciso di assolvere tutti: società e presidenti. Erano undici i club coinvolti nel caso plusvalenze, cinquantanove, invece, i dirigenti. Tra questi anche Agnelli, De Laurentiis e Paratici.

Il modello utilizzato dalle società per valutare i giocatori, secondo il Tribunale Federale, non può essere considerato illecito. Non ci sarà alcuna sanzione per i club, dirigenti e amministratori coinvolti.

La nota della FICG

La FIGC – Federazione Italia Gioco Calcio – ha ufficializzato la decisione del Tribunale Federale attraverso una nota pubblicata anche sul proprio sito ufficiale. «Il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica ha prosciolto tutte le società, i dirigenti e gli amministratori dei club» si legge nella nota ufficiale. Gli stessi erano stati «deferiti dalla Procura Federale per aver contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti a quelli consentiti dai propri contabili». Il perché di questa decisione non è stato ancora reso noto. Nei prossimi giorni saranno diffusi ulteriori dettagli su quanto emerso durante il processo.

Società coinvolte

Da sinistra: Aurelio De Laurentiis e Andrea AgnelliI

Il 1 aprile undici club – Juventus, Napoli, Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Pescara, Novara, Parma, Pisa, Empoli, Chievo – sono stati deferiti. Deferiti anche 59 dirigenti e amministratori delle società sportive. Tra i dirigenti e amministratori spiccano i nomi di Aurelio De Laurentiis, Fabio Paratici, Massimo Ferrero. E ancora, il Presidente della Juventus, Andrea Agnelli ed Enrico Prezioni. Più nel dettaglio, per Agnelli la Procura aveva chiesto 12 mesi di inibizione così come per Ferrero. Per De Laurentiis, invece, chiesti 11 mesi e 5 giorni.

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