Pignorato il cimitero per animali più antico d’Italia: rischiano la distruzione circa 500 tombe

Il cimitero per animali più antico in Italia, attivo dal 1976 grazie all’associazione Caronte di Vigevano, rischia di vedere la fine del nobile progetto di sepoltura a causa del pignoramento del terreno da parte delle banche. Immediata la risposta della cittadina, mobilitatasi all’istituzione di una raccolta fondi che supera già i 26 mila euro.

Circa 500 le tombe di animali domestici presenti nel Cimitero che ora rischiano di andare distrutte avanti all’impotente dolore di chi da sempre dedica anima e corpo alla cura degli amici a quattro zampe.

La fine del sogno

Da più di quarant’anni l’associazione Caronte si occupa di accompagnare il trapasso degli animali d’affezione garantendo un luogo di ricordo e di elaborazione del dolore per i compagni umani che tanto li hanno amati in vita.

Tale luogo di ricordo sorge sulla Provinciale 494 e risulta essere in comodato d’uso gratuito all’associazione da sempre, finché da fine marzo l’attività non è stata sospesa, la tragica scoperta ha messo fine ai sogni dell’intera comunità vigevanese: il terreno in riferimento è destinato a sole finalità agricole, di conseguenza risulta incompatibile con i servizi cimiteriali. Messa all’asta già lo scorso 25 marzo, la proprietà non trova alcun acquirente. Forte il sostegno della comunità all’associazione Caronte, pronta a trovare una soluzione per poter garantire un servizio ormai essenziale e sentito da tutti i cittadini.

Il Presidente Fulvio Polaroli e l’Amministratore delegato Marco Benetti dell’associazione Caronte affermano infatti “Siamo certi di una cosa: vogliamo continuare a garantire questo servizio unico nel suo genere”.

Dagli anni ’70 nessuno aveva mai notato l’irregolarità ed ora a fare le spese dei noti errori amministrativi le famiglie di chi quel terreno lo abita. Tra le ipotesi volte a trovare una soluzione adatta alla situazione il Comune si è detto pronto ad agevolare un trasloco, ma non può adoperarsi in modo che la destinazione d’uso diventi da agricola a commerciale, garantendo la prosecuzione dei servizi sul territorio familiare.

Tutti per una soluzione

Fonte: Associazione Caronte

Ovviamente questa la soluzione auspicata dall’associazione che però si vede pronta ad iniziare un nuovo progetto, continuum del precedente, magari ampliando l’offerta anche con un servizio di cremazione, risponde Caronte: “Se però il Comune ci mettesse a disposizione una superficie, consentendoci procedure lunghe almeno una decina d’anni (il tempo di mineralizzazione dei corpi degli animali), allora sarà possibile abbandonare questa sede senza traumi. Anzi, potremmo valutare di ampliare il servizio con un sito per la cremazione. Di fatto, tutto dipende dal Comune. Non ci siamo presentati all’asta, nonostante la fatica per trovare i soldi, perché un’eventuale ordinanza di bonifica farebbe schizzare i costi a centinaia di migliaia di euro. Per questo, per noi, non ha senso che i creditori insistano nel voler vendere il cimitero degli animali”.

Dramma sentito anche dal Sindaco il quale prevede una soluzione efficace, che pur escludendo la possibilità di accontentare a pieno le richieste dell’associazione prova a pensare all’istituzione di un’area cimiteriale destinata alla sepoltura degli animali magari nella revisione del piano cimiteriale cittadino: “Vigevano rivedrà a breve il vetusto piano cimiteriale cittadino. Nel camposanto “degli umani” potremo ricavare un’area idonea per ospitare il nuovo Caronte. Riteniamo che sia un servizio fondamentale e prestigioso per la nostra città, e sentito da tanti. Ma, o troviamo negli archivi gli atti che concedevano i permessi per stare dov’è adesso, o non vedo alternative allo spostamento”.

La cittadina Vigevanese si stringe attorno alla possibilità di salvare un luogo ormai simbolo, un punto di ritrovo e di memoria che racconta di rapporti molto più che umani.

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