Salario minimo, la situazione in Europa: ecco i Paesi dove si guadagna di più

Salario minimo, la situazione in Europa: ecco i Paesi dove si guadagna di più. I dati dell’Eurostat aggiornati al 1° gennaio 2022. Riportati i tassi di crescita degli ultimi 10 anni. 

Salario minimo, la situazione in Europa ecco i Paesi dove si guadagna di più - meteoweek 20220429
Salario minimo, la situazione in Europa ecco i Paesi dove si guadagna di più – meteoweek.com

Mentre, tra lo scoppio della panemia e quello della guerra, l’inflazione fa riaccendere il dibattito nel nostro Paese in merito all’introduzione del salario minimo nazionale, il governo e Confindustria stanno valutando l’eventualità di aumentare gli stipendi ai lavoratori. Il nostro Paese, in effetti, è uno dei pochi facenti parte dell’Unione Europea a non aver ancora stabilito una soglia fissa sotto lo quale nessun datore di lavoro può scendere nel pagamento delle prestazioni lavorative. In Italia, al momento, le aliquote salariali minime sono fissate dai contratti collettivi di settore vincolanti, generalmente validi solo per le imprese e per i dipendenti affiliati alle associazioni che sottoscrivono tale tipo di contratto.

Nell’Unione Europea, però, sono 21 (su 27) gli Stati che hanno adottato il salario minimo nazionale. Ad essere esclusi dalla lista sono infatti (oltre all’Italia) solo la Danimarca, Cipro, l’Austria, la Finlandia e la Svezia. In relazione agli altri Paesi membri, però, quest’anno l’Eurostat ha pubblicato un rapporto che fa il punto della situazione a livello europeo, e che ha osservato il tasso di crescita (e di decrescita) dei compensi nimini nelle varie nazioni.

Salario minimo, il rapporto di Eurostat

Come spiegato da Eurostat Statistics Explained, i salari minimi nazionali sono pubblicati da Eurostat ogni due anni, e riflettono la situazione del 1° gennaio e del 1° luglio di ogni anno. Attualmente, il salario minimo dei Paesi membri dell’UE varia – come mostrato dal report di quest’anno – dai 332 euro al mese della Bulgaria, ai 2.257 euro al mese del Lussemburgo. Sono in totale 21 gli Stati membri ad avere un salario minimo nazionale: esclusi dalla lista sono Danimarca, Italia, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia. Tra i sette Paesi candidati (e potenziali candidati) ad entrare nell’Unione, cinque prevedono un salario minimo nazionale – ovvero Montenegro, Macedonia del Nord, Albania, Serbia e Turchia. Né la Bosnia-Erzegovina, né il Kosovo, invece, dispongono della paga minima mensile ai lavoratori.

salario minimo europa 2022
salario minimo, i dati di Eurostat  aggiornati al 1° gennaio 2022 – meteoweek.com

Sulla base del livello del salario minimo mensile lordo nazionale, aggiornato al 1° gennaio 2022 ed espresso in euro, gli Stati membri dell’UE interessati possono essere classificati in tre gruppi diversi:

  • Gruppo 1, con un salario minimo nazionale superiore a 1 500 EUR al mese. Questo gruppo comprende: Lussemburgo, Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Germania e Francia. Il loro salario minimo nazionale variava da 1 603 EUR in Francia a 2 257 EUR in Lussemburgo.
  • Gruppo 2, con un salario minimo nazionale superiore a 1 000 EUR ma inferiore a 1 500 EUR al mese. Questo gruppo comprende: Slovenia e Spagna. Il loro salario minimo nazionale era di 1 074 EUR in Slovenia e 1 126 EUR in Spagna.
  • Gruppo 3, con un salario minimo nazionale inferiore a 1 000 EUR al mese. Questo gruppo comprende: Portogallo, Malta, Grecia, Lituania, Polonia, Estonia, Cechia, Slovacchia, Croazia, Ungheria, Romania, Lettonia e Bulgaria. Il loro salario minimo nazionale variava da 332 EUR in Bulgaria a 823 EUR in Portogallo.

Eurostat ha inoltre registrato il tasso di crescita medio annuo (prendendo a riferimento il periodo che va da gennaio 2012 a gennaio 2022) nei vari Stati membri. Il valore più alto è viene riscontrato in Romania (+12,3%), seguita da Lituania (+12,1%) e Bulgaria (+9,2%). I tassi di crescita annui medi più bassi, invece, sono stati registrati in Belgio e Francia (entrambi +1,4%) seguiti da Malta (+1,5%) e Paesi Bassi (+1,8%). La Grecia è stato l’unico Stato membro dell’UE il cui tasso di crescita medio annuo è stato purtroppo registrato con valore negativo (-1,2%).

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