Attacco hacker a tv russe:«Sangue di migliaia di ucraini sulle vostre mani»

L’attacco hacker ha interessato i palinsesti di Rossiya 1, Ntv Plus e Pervyi Kanal

Un gruppo di hacker ha attaccato i più noti canali informativi russi quali Rossiya 1, Ntv Plus e Perviy Kanal. Il nome di ogni programma è stato trasformato in una frase indirizzata alla popolazione russa.

Hacker-Meteoweek.com

«Sulle vostre mani vi è il sangue di migliaia di ucraini e delle centinaia di loro figli uccisi. Le televisioni e le autorità stanno mentendo. No alla guerra», è scritto in sovrimpressione. La guerra in Ucraina non si combatte solo sul campo, ma anche online. Il governo statunitense, tramite una nota del portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Pricem ha posto una taglia di 15 milioni di dollari su un team di hacker filorussi conosciuti come i Conti.

Da quando è esploso il conflitto, questo gruppo ha compiuto una serie di attacchi che hanno colpito infrastrutture della capitale ucraina e in tutto il globo. Questi hacker infettano il web con determinati ransomware, e poi chiedono denaro per far sì che si possa riprendere il controllo dei propri dati.

La ricompensa Usa

Hacker-Meteoweek.com

«Offrendo questa ricompensa, gli Stati Uniti dimostrano il loro impegno a proteggere le potenziali vittime a livello globale». Da un recente controllo da parte dell’Fbi, sarebbero oltre mille le vittime che hanno pagato a questi hacker riscatti per più di 150milioni di dollari. La taglia stabilita dagli Stati Uniti include 10milioni di dollari per identificare chi siano i capi del team e 5 milioni per avere info che conducano all’arresto di coloro che supportano il gruppo.

Dal 24 febbraio, Conti aveva sfidato gli “oppositori del Cremlino”e chi avesse sostenuto la resistenza da parte degli ucraini. Tra le azioni attribuite a Conti, quella che ha messo in grave difficoltà le piattaforme del fisco in Costa Rica e quella che ha tentato un’interruzione dell’elettricità in alcune aree dell’Ucraina attraverso il malware Industroyer 2.

Impostazioni privacy