Ucraina, parla ex ministro Trenta: “Fermarsi davanti a escalation del conflitto”

L’ex ministro della Difesa del Governo Conte, Elisabetta Trenta, esprime le sue preoccupazioni e i suoi dubbi sulle sorti del conflitto in Ucraina.

Occorre fermarsi, dice, prima che la guerra si allarghi al mondo intero, tanto più che parliamo di una potenza nucleare come la Russia.

Elisabetta Trenta, ex ministro della Difesa del Governo Conte – Meteoweek

“Penso sia necessario chiedersi dove ci fermiamo e quale sia lo scopo di un invio di armi. Col passare del tempo l’obiettivo di alcuni è cambiato, non è più aiutare l’Ucraina, ma distruggere la Russia. Sono parole che invitano a riflettere quelle di Elisabetta Trenta, ex ministro della Difesa, davanti all’ipotesi di ulteriori forniture militari a Kiev.

Trenta ha espresso i suoi dubbi all’Adnkronos. Non è questione di essere pro o contro Putin“, continua l’ex titolare della Difesa. “Se per distruggere Putin dobbiamo fare una guerra contro di lui qualcuno si dovrebbe fermare”. Il punto è proprio dove si vuole arrivare col braccio di ferro: “Credo che di fronte alla minaccia nucleare, a una escalation più forte che potrebbe portare alla terza guerra mondiale, sia necessario chiedersi e dare una risposta su quando ci fermiamo”, dice Trenta.

Trenta: non sottovalutare la possibile reazione di Putin

C’è chi minimizza sulle intenzioni del leader del Cremlino. Ma Trenta avverte: “Alcuni dicono che Putin ha detto che non vuole un conflitto mondiale: Putin ha detto tutto e il contrario di tutto, ma non sappiamo cosa potrebbe fare se si sentisse messo alla porta“, fa notare. Per questo, continua, “è necessario che questa pace venga fatta. Quello che sta succedendo in Ucraina è indecente, ma noi dobbiamo fare in modo che la guerra non si allarghi al resto del mondo”.

Anche sulle spedizioni di armi all’Ucraina l’ex ministro della Difesa del governo Conte esprime le sue perplessità. “Credo sia stato un errore – dice – dare al governo una delega in bianco perché ci sono varie tipologie di armi e vari momenti nella storia di una guerra”, spiega Trenta. Sulla visita americana di Draghi, l’ex ministro pentastellato dichiara che “l’importante è che il premier riferisca al parlamento e poi il parlamento dovrebbe poter votare”.

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