Sovrintendente scolastico fa alzare la pagella al figlio: «Cambiate quei voti o vi mando gli ispettori». Lo indaga la Procura

Nel mirino della Procura sono finiti il sovrintendente, il dirigente scolastico e un insegnante per una vicenda che risale a due anni fa.

Il sovrintendente sarebbe intervenuto per fare pressioni sul dirigente e il docente per alzare la valutazione del figlio

A Bolzano la Procura indaga su un sovrintendente scolastico, il dirigente e un professore della scuola media «Ugo Foscolo». Le indagini sono partite per via di un presunto «ritocco» ai voti in pagella del figlio del sovrintendente, allora in seconda media. Concluse le indagini, la Procura ha ritenuto fondata l’ipotesi accusatoria. Adesso le controparti avranno venti giorni per presentare eventuali memorie oppure per chiedere di essere interrogate. Alla Procura, nel frattempo, spetterà decidere se chiedere l’archiviazione per i tre indagati o se rinviarli a giudizio.

La vicenda risale al 12 giugno di due anni. È l’ultimo giorno di scuola in provincia di Bolzano per le scuole medie e superiori. Sono passate poche ore dalla pubblicazione delle pagelle. Il consiglio di classe della sezione a cui era iscritto il figlio del sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta viene riconvocato. Il motivo si trova nel verbale, pubblicato da Salto.bz: la correzione di un errore formale «a seguito delle comunicazione telefonica ricevuta dalla famiglia». Il professor Francesco Migliaccio chiede infatti di cambiare il voto che aveva assegnato in tecnologia, alzandolo da 6 a 8. Il consiglio di classe dà parere favorevole. Come lo dà, a maggioranza, anche a una seconda modifica: il voto di musica passa da 7 a 8, malgrado il disaccordo dell’insegnante titolare della cattedra che ribadisce la sua posizione: il 7 era il risultato della media aritmetica dei voti dell’alunno nel corso del secondo quadrimestre.

«Non ho fatto alcuna pressione per modificare i voti di mio figlio»

La scuola media «Ugo Foscolo» di Bolzano – Meteoweek

Il sovrintendente non ha mai negato di aver chiamato per telefono la scuola. «Sento i dirigenti scolastici quasi quotidianamente — scrive in una lettera aperta — soprattutto in questo periodo di emergenza, in particolare quelli che fanno parte della task force per la riapertura della scuola a settembre». Proprio questo era il tema affrontato, quel giorno, il 12 giugno, con Franco Lever, dirigente della scuola media «Ugo Foscolo». «Prima di salutarci — scrive Gullotta — abbiamo parlato anche delle schede di valutazione e ho appreso che erano state appena pubblicate, così ho subito aperto la scheda di mio figlio. A questo punto ho preso atto del documento, compresi i voti di tecnologia e musica, che apparivano diversi rispetto al primo quadrimestre. Non ho fatto alcuna pressione per modificare i voti di mio figlio. Non ho chiesto né di riconvocare il consiglio di classe né di cambiare i voti».

Gullotta dunque nega ogni pressione sui voti del figlio. Ma la Procura pare essere di un altro avviso. Stando alla ricostruzione nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, Gullotta avrebbe contattato Leyer «affermando di essere adirato per i voti attribuiti al figlio, minacciando di inviare gli ispettori e chiedendo una verifica delle valutazion da parte dell’insegnante di musica. E così, nelle sue vesti di sovrintendente «e, quindi, di pubblico ufficiale, abusando della propria qualità e dei propri poteri», avrebbe fatto pressioni su Lever e Migliaccio per indurli «ad attestare falsamente nell’ambito dell’assemblea» del 12 giugno «che il voto riportato dall’alunno nella materia di tecnologia era stato determinato da errore formale, nonché a prospettare la necessità di una variazione del voto riportato dal medesimo alunno nella materia di musica, in maniera tale da ottenere una rettifica della votazione».

Le ipotesi di reato

Da qui nasce l’ipotesi di reato di induzione indebita a dare o promettere utilità (secondo l’articolo 319 quater del codice penale). I tre, Gullotta, Lever e Migliaccio, «in concorso morale e materiale tra loro», avrebbero dunque indotto in errore gli insegnanti che così avrebbero aumentato i voti riportando nel registro elettronico di classe una valutazione non corrispondente a quella reale, «rilasciando in tale maniera una pagella riportante un’attestazione falsa». Facendo così prospettare agli inquirenti l’ipotesi di reato prevista dall’articolo 479: falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

A carico di Gullotta e Lever, la Procura prospetta anche un’altra ipotesi di reato: quella di delitto tentato (ex articolo 56) per avere, sempre «in concorso morale e materiale tra loro», e «abusando delle rispettive qualità e poteri, compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco a indurre» l’insegnante di musica «a variare il voto riportato dall’alunno in musica, in maniera tale da ottenere una rettifica della votazione». Dopo essersi sentito al telefono con Gullotta, infatti, il dirigente lo avrebbe a sua volta chiamato. E gli avrebbe chiesto, riferendosi alla telefonata col sovrintendente, «una verifica della valutazione assegnata all’alunno». L’insegnante però non ha accolto la richiesta di «verifica» ribadendo che il voto corretto in pagella era il 7, uscito dalla media dei voti dell’alunno durante il secondo quadrimestre. Rimettendo poi la decisione finale ai colleghi.

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