«Meglio la morte che subire le torture dei mariti»: tre sorelle suicide dopo aver ucciso i figli

Nella loro decisione disperata, le sorelle hanno coinvolto i propri figli: la maggiore si è lanciata in un pozzo

Tragedia in India, dove tre sorelle hanno compiuto il gesto estremo in seguito alle continue violenze subite dai rispettivi mariti. «Meglio morire davvero, che sopportare torture quotidiane»: così le tre sorelle si sono tolte la vita, portando via anche quella dei rispettivi figli, lanciandosi insieme in un pozzo nel Rajasthan. «Ce ne andiamo, così tutti saranno felici. La ragione della nostra scelta sono i nostri parenti acquisiti», hanno lasciato scritto in un messaggio su Whatsapp.

Violenza-Meteoweek.com

Le tre sorelle avevano rispettivamente 27, 23 e 20 anni, figlie di genitori molto poveri, erano state fatte sposare a tre fratelli di una famiglia benestante. La 27enne si era sposata per prima e aveva tentato senza successo di tornare a casa dei suoi, implorando il padre di non dare le sorelle in spose ai cognati, perché, nonostante la povertà, le ragazze erano diplomate e il loro desiderio era di arruolarsi nell’esercito.

I familiari degli uomini che erano state costrette a sposare, le vessavano in continuazione chiedendo la dote, non versata. Cinque anni fa, nel 2017, la sorella più grande era finita in ospedale con lesioni gravi e aveva sporto denuncia contro il marito. Da quando era tornata a casa, le vessazioni erano diventate ancora più insopportabili.

Nella decisione disperata, le sorelle sono arrivate a coinvolgere anche i propri figli: la maggiore si è buttata nel pozzo con il figlio di 4 anni e un neonato di tre settimane tra le braccia. Le altre due sorelle erano entrambe in attesa di un figlio. Il padre, dopo la sparizione delle figlie le aveva cercate disperatamente, e ai media ha raccontato di «non avere capito fino in fondo la disperazione delle figlie». I mariti delle tre sorelle e tutti i loro familiari sono stati arrestati.

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