“Come può una donna col tacco 12 capire di cantieri?”: polemiche sul candidato sindaco

La frase sarebbe stata pronunciata durante un evento elettorale a Rignano e ha scatenato un putiferio. Il candidato nega, la sua avversaria risponde per le rime.

Come si può pensare che una donna con il tacco 12 che va in un cantiere possa capirci qualcosa“, questa la frase sessista che sarebbe stata pronunciata da Michele Matrone, candidato sindaco del centrodestra a Rignano, nei confronti della sua avversaria del centrosinistra alle prossime elezioni, Dominga Guerri.

Guerri, 49 anni, è l’attuale assessora ai lavori pubblici della cittadina che presto andrà al voto. “È vero, io amo i tacchi, e sono fiera di portarli. E con questo? Faccio il mio lavoro con impegno e dedizione ha risposto l’assessora al riguardo -. Certo nei cantieri non vado con i tacchi ma con le scarpe adatte, ci mancherebbe. Pensavo che il sessismo non dovesse entrare in campagna elettorale“.

Per Daniele Lorenzini, sindaco di Rignano, “è una vergogna quanto accaduto. Non è da Rignano, un paese mite e rispettoso di tutte le posizioni. Dominga in questa legislatura ha seguito molte opere edilizie importanti. È molto capace e per questo è stata candidata a prendere il mio posto, non certo per i tacchi“.

IL CANDIDATO NEGA TUTTO

Ma per Matrone si tratta di un malinteso e nega di aver detto quella frase: “Io ho attaccato la giunta, non i tacchi della Guerri. Nel dibattito qualcuno li ha tirati fuori in segno polemico nei confronti dell’operato dell’assessore. Macché sessismo, e comunque io non ho detto nulla – afferma -. Il centrosinistra sta strumentalizzando. Come dire, va nei cantieri con i tacchi. Un po’ come se uno si recasse in Parlamento con le infradito. E poi, detto tra noi, chi mi conosce sa che io le donne le adoro..“. E aggiunge tramite un comunicato: “Sono stati espressi giudizi liberi sull’operato amministrativo e solo su questo. Lungi da noi aver dato voce ad una mentalità sessista e discriminatoria di genere, che non ci appartiene. È nostra convinzione che le persone in politica vadano giudicate per quello che fanno e non per il genere“.

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