Torturò e uccise la cagnolina dell’ex per vendetta: condannato a 18 mesi

Alla fine è arrivata giustizia anche per Pilù, la povera cagnolina seviziata e ammazzata da un uomo in dispetto all’ex-compagna che le era molto affezionata. Gli animalisti chiedono pene più severe per chi compie questi delitti. 

Torturò e uccise la cagnolina dell’ex per vendetta: condannato a 18 mesi

Alla fine è arrivata giustizia anche per Pilù, la povera cagnolina seviziata e ammazzata da un uomo in dispetto all’ex-compagna che le era molto affezionata. Gli animalisti chiedono pene più severe per chi compie questi delitti. 

Ha torturato e infine ucciso una piccola cagnolina con tanto di sevizie riprese e pubblicate sui social dallo stesso autore, per questo motivo il giudice di Pistoia lo ha condannato a 18 mesi di carcere con sospensione condizionale della pena.

Il fatto era avvenuto nel 2015 a Pescia, vittima è una pincher di nome Pilù e il suo aguzzino si chiama Gaetano Foco,  32enne con precedenti di violenza nei confronti dell’ex-compagna, che ha agito per vendicarsi della donna che era molto legata all’animale. Pilù è stata stuprata con dei pennarelli nell’ano e nella vagina, soffocata con l’inserimento di matite nella gola, sbattuta ripetutamente al muro e ripresa mentre questo accadeva. La cagnolina è infine morta per le sevizie.

SERVONO PENE PIU’ DURE

L’associazione Animalisti italiani si è costituita parte civile durante il processo e chiede pene più severe per coloro che commettono queste atrocità. “Chiediamo giustizia per Pilù” afferma il presidente dell’associazione Walter Caporale presente alla manifestazione di fronte al tribunale di Pistoia. “Mi auguro il massimo della pena, che in Italia purtroppo è soltanto di 18 mesi con la condizionale e di sei mesi di servizio civile, e stiamo lavorando con questo Parlamento affinché la nuova legge sui maltrattamenti preveda anche il carcere, come avviene in America e in altri paesi europei, per chi maltratta, tortura o uccide animali” conclude Caporale.