Il negoziante già multato insiste: “Commesse diciottenni libere da impegni famigliari”. Ritorna in vetrina l’offerta contestata

Il negoziante che nei mesi scorsi è stato sanzionato con 7 mila euro di multa ripropone in vetrina l’annuncio che aveva scatenato le polemiche.

E ai critici  il commerciante replica invocando la libertà dell’iniziativa imprenditoriale.

Ritorna in vetrina l’annuncio che aveva scatenato furiose polemiche tra aprile e maggio – Meteoweek

Mario Dal Sasso rilancia e raddoppia. Malgrado la multa di 7 mila euro comminatagli dall’Ispettorato del Lavoro, il commerciante che gestisce un negozio di abbigliamento di Asiago, nel Vicentino, è tornato a ripresentare in vetrina l’annuncio in cui offre lavoro a “commesse diciottenni libere da impegni famigliari”.

Torna dunque a fare capolino l’annuncio finito al centro di aspre polemiche. L’imprenditore rispedisce infatti al mittente le critiche, in primis quelle provenienti dai sindacati. “Sono un libero professionista che non dipende da alcun sindacato – dichiara il commerciante al Giornale di Vicenza – e che ha il diritto di fare ciò che vuole nella propria azienda. Il cartello non offende nessuno, non è in alcun modo denigratorio bensì chiaro nella figura che stiamo cercando da inserire nella nostra attività. Non si comprende questo accanimento nei nostri confronti da parte di alcune sigle sindacali, nei confronti delle quali noi non abbiamo nessun obbligo di esporre le nostre politiche aziendali”.

Multato per la violazione del codice delle Pari Opportunità

L’Ispettorato lo aveva multato per la violazione dell’articolo 27 del Codice delle Pari opportunità, che proibisce “qualsiasi discriminazione per quanto riguarda l’accesso al lavoro, in forma subordinata, autonoma o in qualsiasi altra forma, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione”.

Il negoziante, 81 anni, gestisce il Magazzino Dal Sasso assieme alla sorella Maria. Si tratta di un negozio storico di Asiago con ben 800 metri quadri e 18 vetrine. Dal Sasso, che lavora tutti i giorni con la sorella, ha la ferma convinzione che le donne che hanno messo su famiglia siano inadatte a lavorare in un magazzino perché distratte da altre faccende. Infatti nel suo magazzino non c’è alcuna commessa. L’annuncio era apparso la prima volta ad aprile facendo scalpore. A denunciarlo, una turista indignata per il cartello dal sapore discriminatorio.

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