L’Europa richiama ancora l’Italia: troppi sprechi e bonus inutili

Durante il Consiglio europeo che si è svolto a Lussemburgo, gli esponenti dei vari paesi se la prendono con l’Italia colpevole di non rispettare gli accordi sui termini economici europei e di bilancio dello Stato. 

L’Europa torna a richiamare l’Italia nella gestione dei suoi conti. Sono diversi gli esponenti dei vertici dell’Unione che esprimono preoccupazione per la situazione ribadendo che il Paese deve cambiare linea dopo gli sprechi dati dai bonus e gli interventi economici a sostegno dei cittadini applicati nella gestione della pandemia.

L’occasione per bacchettare l’Italia viene colta durante l’ultimo Consiglio europeo svoltosi a Lussemburgo su lavoro e affari sociali. Il più duro è il ministro delle Finanze dell’Austria Magnus Brunner: “L’Italia? Deve mettere a posto i suoi conti. Come sono tenuti a farlo tutti, non possono esserci regole diverse in base al Paese” afferma. A fargli eco il suo omologo tedesco Christian Lindner: “La Bce deve avere molte più possibilità per reagire contro l’inflazione e per averle serve che tutti abbiano i conti in ordine” che poi ammorbidisce “Non parlo dell’Italia, non do consigli agli altri Paesi, penso alla Germania e dico che tutti dobbiamo tagliare il deficit e intraprendere il giusto percorso per ridurre il debito. Lo dobbiamo fare tutti“. Dello stesso anche avviso l’olandese Sigrid Kaag.

La presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde lamenta ancora la presenza crescente di partiti ed esponenti anti-europeisti che arrivano dall’Italia, mentre il vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans sostiene che “Ciò che abbiamo perso negli ultimi anni è la sfiducia. Quello che ci aveva dato da fare negli ultimi anni, la sfiducia tra Nord e Sud. Con il Covid, con l’eroismo italiano nella pandemia, è stata vinta questa sfiducia. E l’ultima cosa che possiamo perdere ora è la fiducia tra noi”.

È importantissimo che i programmi che abbiamo deciso siano applicati completamente non solo negli investimenti ma anche nelle riforme. Se facciamo un lato e non l’altro torna la sfiducia” ha concluso Lagarde.

LA RISPOSTA DEGLI “ITALIANI”

Anche il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni avverte le difficoltà dell’Italia e l’imbarazzo con gli altri stati dell’Unione e afferma: “Stiamo navigando in acque agitate nella nostra economia ma questo non vuol dire che la recessione sia inevitabile ma significa che dobbiamo concentrare le nostre politiche fiscali sulle riforme, negli investimenti, in una politica di prudenza specialmente per i Paesi con un alto livello di debito“.

E continua “Tutti gli Stati membri devono attuare i propri piani di ripresa con forte determinazione e allo stesso tempo perseguire politiche di bilancio prudenti in linea con le nostre raccomandazioni. In questo modo possiamo garantire che le politiche fiscali e monetarie mantengano quella complementarietà che è stata una caratteristica così importante delle nostre decisioni dall’inizio della pandemia” aggiungendo alla fine “la politica monetaria da sola non può risolvere tutto, serve anche una politica fiscale ed economica“.

Risponde alle critiche il ministro del Lavoro italiano Andrea Orlando. “L’Italia sta garantendo tutti gli indicatori, è solida nei fondamentali, non ha elementi di fragilità in questo momento. Dobbiamo auspicare però che l’Europa nel suo insieme non torni alle ricette che sono state seguite nella crisi degli anni Dieci perché quelle ricette non hanno funzionato, non sono servite ai Paesi più fragili ma nemmeno ai Paesi più solidi” sentenzia Orlando. “Io credo che oggi si tratti non tanto di guardare a questo o a quel Paese ma di costruire, come durante la pandemia, una risposta comune che non sia la risposta data in passato ma che assomigli il più possibile a quella invece data durante la pandemia“.

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