Italiana incarcerata col marito inglese. Li accusano di riciclaggio, ma il fratello non ci sta: “Li hanno incastrati”

Una donna italiana è stata arrestata e incarcerata a Zanzibar assieme al coniuge britannico. Ora sono in carcere.

Per loro l’accusa di riciclaggio. Ma il fratello della donna li difende e chiede aiuto: accuse infondate verso di loro.

Francesca Scalfari e il marito Simon Wood – Meteoweek

Un’italiana di 45 anni, Francesca Scalfari, e il marito britannico, Simon Wood, sono finiti agli arresti con l’accusa di riciclaggio a Zanzibar, dove la coppia gestisce un resort. L’arresto è avvenuto il 6 giugno e da circa dieci giorni sono detenuti in carcere. In condizioni che Marco, il fratello della donna, non esita a definire “disumane”.

I due coniugi  sono finiti nei guai a causa di una denuncia dei loro ex soci, una coppia di italiani. Tutto è successo dopo un litigio scoppiato per la distribuzione dei proventi. Così è iniziato l’inferno per Francesca e Simon, che hanno un figlio di 11 anni Luca, adesso in Italia dai nonni materni. Il fratello Marco, giunto a Zanzibar lo scorso giovedì, ne è convinto: “Li hanno incastrati” dice convinto Marco.

L’appello del fratello sui social

Il fratello ha lanciato un appello su Facebook: “Ora più che mai necessito del vostro aiuto. Un semplice gesto: quello di far sapere a tutta Italia ciò che stanno passando mia sorella Francesca Scalfari e mio cognato Simon Wood in Zanzibar, la terra che per più di 15 anni è stata ed è la loro casa, il loro lavoro, i loro amici, la loro famiglia, il loro sogno che con grandi sforzi si stava realizzando. Da più di 10 giorni si trovano rinchiusi in carcere con accuse infondate, accuse cui avrebbero opposto una difesa leale, certa. Imprigionandoli, hanno negato loro questa possibilità e tutto questo per volere di qualcuno che inspiegabilmente non concede neanche la possibilità di fare loro visita per un supporto morale e accertarsi del loro stato fisico e mentale, neanche a me suo fratello! Un carcere con criminali veri, un carcere dove il rischio di malattie virali è altissimo, tutto questo contro ogni legge governativa e contro ogni diritto umano”.

In carcere con veri criminali

Così Marco su Facebok, dove ha creato anche una pagina ad hoc: “Support for Francesca and Simon”. Al Corriere della Sera l’uomo ha spiegato nei dettagli le condizioni in cui si trovano adesso la sorella e il cognato stanno vivendo. Lei si trova in cella con altre sei donne, lui in uno stanzone con 200 uomini, molti sono criminali, gli hanno pure rasato i capelli e tolto il cellulare“, ha raccontato. “All’inizio con il suo consueto ottimismo Francesca pensava che si trattasse di un fermo. Invece l’hanno incarcerata. È assurdo, li vogliono incastrare. Per questo capo d’accusa a Zanzibar non è previsto il rilascio su cauzione. Non ci permettono di vederli, ho potuto incontrarli soltanto una volta per pochi minuti al mio arrivo. Soprattutto Simon è in una situazione igienico-sanitaria preoccupante”, ha fatto sapere il fratello.

Sugli ex soci – Giovanni Viale e la moglie Isabella, di Bassano del Grappa – Marco ha dichiarato: “Si sono conosciuti anni fa a Zanzibar. Una volta appreso del sogno di Francesca di trasformare la loro casa in un resort si sono proposti come finanziatori del progetto. Solo che dopo qualche anno hanno iniziato a fare manovre strane, per estromettere Simon e mia sorella dalla società. Hanno intentato tre cause civili contro di loro, tutte perse. E ora sono tornati all’attacco passando al penale”.

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