Dramma Mottarone, i periti:«Testa fusa funivia andava sostituita»

I periti che investigano per conto del tribunale hanno chiesto e avuto una proroga: depositeranno le perizie a settembre

Dalle prime perizie sulla funivia del Mottarone, i tecnici hanno trovato «tre fili lesionati ad 8 millimetri dal colletto della testa fusa della traente inferiore del veicolo 3». 

Incidente funivia Mottarone-Meteoweek.com

È quanto è venuto fuori dalla richiesta di proroga avanzata e ottenuta dai periti per l’incidente probatorio sulle ragioni del dramma che il 23 maggio dello scorso anno portò al decesso di 14 persone. «Preme sottolineare che qualora tali lesioni si fossero riscontrate durante le ispezioni mensili previste da norme, si sarebbe dovuta dismettere la testa fusa anticipando la data di scadenza della stessa», è quanto affermano i periti.

Sarà dunque a settembre che le perizie saranno depositate, come deciso dal gip che ha accolto la domanda dei periti che chiedevano una proroga fino al 16 settembre. Le parti dovranno essere in aula il 20, 21 e 24 ottobre 2022, quando gli accertamenti fatti dai periti dovranno essere spiegati e in merito a essi si dovrà dibattere.

Il gip, Annalisa Palomba, ha considerato che «la necessità di approfondimento in ordine alle analisi frattografiche», ossia le perizie riguardanti la rottura dei materiali, in questo caso il cavo che trainava la funivia, «sia meritevole di accoglimento». Nei giorni scorsi il collegio dei periti aveva avanzato richiesta di una proroga per «sopravvenute esigenze di ulteriori indagini e approfondimenti».

«Eravamo fiduciosi che lo svolgimento delle indagini frattografiche su un individuato gruppo di fili della fune collassata ci potesse fornire una luce sulle ragioni del collasso stesso», afferma Antonio De Luca, ordinario di Tecnica delle costruzioni all’Università Federico II di Napoli in una mail che ha mandato al gip, «poiché invece abbiamo trovato ossidazioni molto consistenti su questi fili, riteniamo di operare in maniera estesa le indagini frattografiche».

L’idea di prorogare era giunta pure dal collegio informatico, per «armonizzare» gli accertamenti ed evitare « di rilasciare tutta una serie di informazioni e dati che rimarrebbero privi della valutazione del collegio ‘delle cause’, e quindi di spiegazione, lasciando aperta a chiunque, anche mediaticamente, la possibilità di speculare su tali elementi». 

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