Insulti razzisti a capitano degli alpini: sergente condannato a 1 anno

Un sottoufficiale degli alpini è stato condannato a un anno e tre mesi di reclusione militare per il reato di diffamazione continuata per frasi razziste rivolte a un commilitone, “colpevole” di essere di origine maghrebine.

Un marocchino non merita l’esercito“, queste alcune delle parole che un capitano degli alpini doveva subire continuamente da uno dei suoi commilitoni. La vittima si chiama Karim Akalay Bensellam e ha fatto una bella carriera all’interno del corpo militare, fino ad avere raggiunto il grado di capitano, ha nel suo curriculum diverse missioni all’estero tra cui l’Afghanistan e ha guidato un plotone di 120 uomini.

Ma il successo ha attirato anche delle invidie e qualcuno ha iniziato a guardarlo di cattivo occhio, in particolare per le sue origini. I fatti risalgono al 2014 quando il condannato, Carmelo Lo Manto, 47enne sergente maggiore di origini siciliane, ha iniziato ad apostrofare Bensellam con frasi ingiuriose.

sto marocchino di m…. gliela farò pagare in un modo o nell’altro” oppure “‘sto marocchino non è degno di stare nell’esercito italiano” e ancora “ha rubato un posto in Accademia a un italiano“, “È un meschino” sono alcune delle parole testimoniate dai membri degli alpini che raccontano quale fosse l’opinione che Lo Manto aveva del capitano.

Parole che avevano anche innescato una rissa tra i due, fatto che aveva aperto una indagine sulle cause dei cattivi rapporti tra i due alpini e che hanno accertato il razzismo subito da Bensellam. Infine la condanna per diffamazione per Lo Manto con l’aggravante “dell’avere commesso il fatto per finalità di discriminazione, di odio etnico, nazionale e razziale“.

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