Sesso, spumante e aragoste per un posto di lavoro: arrestato per corruzione ex senatore

Corruzione, un’inchiesta delle Fiamme gialle scuote la politica salentina. Coinvolti anche due sindaci e due ex consiglieri regionali.

Un terremoto giudiziario che fa emergere un quadro opaco all’interno degli ambienti politici finiti al centro dell’indagine.

Salvatore “Totò” Ruggeri — Meteoweek

Spumante, aragoste, casse di pesce di prima qualità: sono alcuni dei ‘doni’ ricevuti da Totò Ruggeri, un passato da senatore Udc e ex assessore regionale al welfare della regione Puglia. Lo ha arrestato, riferisce l’AGI, la Guardia di Finanza di Lecce durante la grande operazione che ha coinvolto pubblici amministratori, funzionari, professionisti. Ma oltre al pesce e al vino c’era anche il sesso con una lavoratrice precaria, documenta l’inchiesta.

Il tutto in cambio di concorsi pubblici superati, di posti di lavoro garantiti. È tutto un mondo torbido quello portato alla luce dalle Fiamme gialle. L’ex senatore, adesso agli arresti domiciliari, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla procura di Lecce avrebbe ricevuto cospicue forniture di mitili, crostacei, pescato, casse di Berlucchi e altro”. Era il ‘compenso’ per aver fatto rinnovare il contratto da direttore area amministrativa del consorzio di bonifica dell’Arneo alla figlia di un amico.

Un affare chiuso ad agosto 2020, tra chiamate e incontri tra amici e amici di amici. Tua figlia sta in una botte di ferro”, diceva Ruggeri all’amico. Il quale, da parte sua, gli rispondeva: Io ti devo fare una statua. Parole alle quali sarebbe seguita una consegna di altri dieci chili di aragoste all’amico politico.

Sesso in cambio del posto fisso

Mario Pendinelli – Meteoweek

Ma c’erano anche le “continue prestazioni sessuali in cambio di un posto di lavoro fisso”. Il politico, stando a quanto hanno scoperto i militari, avrebbe ha ottenuto prestazioni sessuali da una donna, precaria dal 2012 nell’ambito territoriale sociale di Gagliano del Capo. Anche in questo caso la merce di scambio era il lavoro: sesso in cambio di un posto fisso.

I finanzieri hanno documentato le circostanze in cui il politico si è mosso a favore della donna. Come nell’incontro col dirigente generale della Asl di Lecce Rodolfo Rollo, fissato a dicembre 2019. Per gli inquirenti la donna si presentò all’incontro in compagnia di Mario Pendinelli, adesso sindaco di Scorrano e uomo di fiducia di Ruggeri. Anche lui è finito nell’indagine.

Un sisma giudiziario negli ambienti politici salentini

L’operazione della Guarda di finanza ha messo a soqquadro la politica salentina. Agli arresti, oltre a Ruggeri, sono finiti anche Antonio Renna, ex sindaco di Alliste e oggi consigliere comunale dell’opposizione, Massimiliano Romano, ex presidente della Provincia, l’ex consigliere regionale Mario Romano, Emanuele Maggiulli.

Nell’ordinanza firmata dal Gip Simona Panzera appaiono anche i nominativi del sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi e di Antonio Greco. Molti gli episodi documentati e contestati agli indagati. Così come sono numerosi gli indagati nella maxi inchiesta coordinata dal pubblico ministero Alessandro Prontera. Indagata anche suor Margherita Bramato, la rettrice dell’ospedale Panico di Tricase. È finita tra gli indagati per corruzione nell’esercizio delle sue funzioni, in concorso col direttore generale dell’ASL, Rollo.

Totò Ruggeri e Mario Pendinelli sono indagati in concorso perché il secondo “in qualità di candidato nella lista ‘Popolari con Emiliano’, in occasione delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale pugliese fissate il 20 e 21 settembre 2020 anche per il tramite di Ruggeri già assessore regionale in quota UDC e suo mentore politico, per ottenere il voto elettorale promettevano e offrivano denaro ai loro referenti politici in diversi comuni del Salento onde comprare pacchetti di voti quantificandone il prezzo per singolo voto. In particolare – è un passaggio contenuto nelle quasi quattrocento pagine dell’ordinanza – avendo Ruggeri promesso e dato 6.000 euro a due persone per ottenere in cambio un pacchetto di voti a vantaggio di Pendinelli dagli elettori del comune di Aradeo quantificati in 120 persone, come avendo pure offerto non meno di 10.000 euro a una persona vicina di Gallipoli, per garantire 75 preferenze allo stesso Pendinelli nel bacino elettorale gallipolino”.

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