Rogo di Centocelle, pericolo diossina nella capitale: “Ha effetti cancerogeni” avvertono i medici

La Società italiana di medicina ambientale lancia l’allarme dopo i dati diffusi dall’Arpa Lazio sugli effetti del maxi incendio di sabato scorso a Roma.

La capitale è sempre più assediata dal pericolo degli incendi e dalle conseguenze dei roghi per la salute umana.

La nube tossica sprigionatasi dal rogo di Centocelle – Meteoweek

La gigantesca nube nera sprigionatasi dal rogo scoppiato sabato scorso, 9 luglio, nel parco di Centocelle è rimasta sospesa sopra Roma per ore. E la diossina diffusasi nell’aria a causa dell’incendio comporta “enormi rischi per la salute umana, essendo ben noti gli effetti cancerogeni e neurotossici di tale sostanza sul corpo umano”. A lanciare l’allarme, dopo aver letto i primi dati dell’Arpa sull’incendio, è la Società italiana di medicina ambientale (Sima).

“La diossina è un inquinante organico persistente classificato dalla Iarc (l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ndr) come cancerogeno certo per l’uomo, oltre ad avere effetti neurotossici ed essere un distruttore endocrino”. Lo spiega all’AGI, Alessandro Miani, il presidente della Sima. “Il rischio aereo della diossina è limitato all’area interessata dai fumi del rogo e, in caso di nube tossica, a tutto il territorio colpito dalla ricaduta a terra dei fumi”, prosegue l’esperto. “La diossina – aggiunge il presidente Sima – si bioaccumula soprattutto nei tessuti grassi dell’uomo e la sua emivita è piuttosto lunga: dai 5,8 anni ai 11,3 anni a seconda del metabolismo e dell’abbondanza di massa grassa”.

Sima: evitare di uscire di casa con livelli elevati di diossina

Alessandro Miani, presidente della Sima – Meteoweek

E ancora: “La via aerea di esposizione è limitata alla zona dell’incendio in quanto la diossina è una sostanza chimicamente pesante che tende a precipitare entro brevi distanze dal luogo di emissione in atmosfera”. Ma non è tutto, spiega ancora Miani. Oltre alla diossina anche altre sostanze tossiche e cancerogene come metalli pesanti, furani e idrocarburi policiclici aromatici, classificati come potenziali cancerogeni, possono liberarsi da un rogo come quello che ha interessato l’area di Centocelle, in cui l’incendio ha interessato pneumatici, automobili, materiali plastici, legni e arbusti, che immettono in aria fumi tossici oltre a CO2, mettendo a rischio soprattutto la salute di anziani, bambini e soggetti fragili”.

La Sima raccomanda perciò alla popolazione di prendere visione dei dati di Arpa Lazio sul livello di inquinanti rilevati nelle varie zone della Capitale. Per poi, sulla base di questi dati, evitare di uscire di casa quando i livelli di polveri sono elevati, rinunciare a passeggiate e attività sportiva all’aperto, rimanere in casa con le finestre chiuse e utilizzare sistemi di aerazione e purificazione adeguati”.

Impostazioni privacy