Crisi di Governo: se cade Draghi ecco cosa rischia l’Italia in 19 punti

Dalla perdita dei fondi del Pnrr, all’impossibilità di siglare nuovi accordi per il gas, fino alla mancata programmazione degli investimenti per il prossimo anno. In 19 punti sottolineati dal gruppo di Insieme per il Futuro, ecco su cosa l’Italia rischia fortissimo se le dimissioni di Mario Draghi fossero definitive. 

Sale la tensione politica dopo le dimissioni di Mario Draghi da presidente del Consiglio. Il premier si recherà mercoledì in Parlamento per riferire della sua decisione, sul piatto c’è ancora la possibilità che decida di chiedere una verifica della maggioranza tramite il voto di fiducia e rimanere quindi alla guida del Governo, ma la possibilità appare incerta e la scelta di lasciare l’Esecutivo potrebbe essere definitiva.

COSA VUOLE FARE IL M5S?

L’ha fatta grossa Giuseppe Conte: il M5S è più che mai frammentato e non ha più la fiducia degli alleati di governo né quella degli alleati del Centrosinistra. Inoltre i tre ministri 5 Stelle D’Incà, Dadone e Patuanelli hanno intendere che non hanno alcuna intenzione di lasciare e non è chiara quale sia la strategia dell’ex-premier. Il Movimento 5 Stelle è diviso tra chi intende rimanere dentro il governo, chi vorrebbe votare la fiducia, chi vorrebbe dare un appoggio esterno o ritirare i ministri. L’assemblea pentastellata è convocata in continuazione con momenti che sfiorano il ridicolo, dai parlamentari che si collegano via Zoom dalla spiaggia e lunghi interventi sgrammaticati e privi di una qualunque direzione.

I pentastellati non potevano scegliere momento peggiore: tra crisi internazionale dovuta alla guerra in Ucraina, il problema della siccità, il rischio di perdere una grossa fetta dei fondi del Pnrr e la necessità di trovare fonti alternative al gas russo, ora più che mai serve una decisa azione di Esecutivo e Parlamento.

I 19 PUNTI DI INSIEME PER IL FUTURO

Come indicato in una nota da Iolanda Di Stasio e Primo Di Nicola, capigruppo alla Camera e al Senato del nuovo Insieme per il Futuro che fa riferimento al ministro Luigi Di Maio, sono ben 19 i punti su cui l’Italia rischia un pericolosissimo stallo. Eccoli qui riportati:

  1. Non si raggiungono gli obiettivi del PNRR necessari per ottenere entro fine anno quasi 22 miliardi di euro;
  2. Salta il salario minimo, nessun aumento di stipendio per i lavoratori che percepiscono meno di 9 euro l’ora;
  3. Salta il taglio del cuneo fiscale, misura necessaria per aiutare le imprese;
  4. Si va in esercizio provvisorio e non sarà possibile programmare gli investimenti per il prossimo anno;
  5. Non si potranno fare provvedimenti contro il caro bollette;
  6. Non si potranno contrastare gli aumenti della benzina;
  7. Il governo non potrà fare nuovi accordi sul gas;
  8. Non si potranno rinnovare bonus come quello da 200 euro;
  9. Salta la battaglia sul tetto massimo al prezzo del gas in Ue;
  10. Si indebolisce l’Italia ai tavoli internazionali e su temi come la riforma del Patto di Stabilità non riusciremo a incidere;
  11. Nessuna riforma delle pensioni e si torna alla legge Fornero;
  12. Aumentano i tassi dei mutui per comprare una casa;
  13. Non si riuscirà a fare la riforma del fisco per abolire l’IRAP e semplificare gli adempimenti ad autonomi e partite IVA;
  14. Non sarà possibile contrastare l’inflazione attraverso la riduzione dell’IVA sui prodotti di prima necessità;
  15. Non si potranno fare interventi straordinari per aiutare famiglie e imprese durante l’emergenza;
  16. 16 – Salta la riforma degli Enti Locali, necessaria per aiutare i sindaci a garantire servizi primari ai cittadini;
  17. Salta il ddl sulla concorrenza, necessario per ottenere i fondi del PNRR e per ottenere liberalizzazioni in favore dei consumatori;
  18. Non sarà possibile rifinanziare il Superbonus;
  19. Non sarà possibile contrastare l’emergenza siccità.
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