Scontro tra barche, recuperata la salma dell’uomo morto nello schianto

Stamane, domenica 24 luglio, è stato recuperato il cadavere del 59enne romano morto ieri nello scontro tra un motoscafo e una barca a vela. Una donna dispersa

Nel pomeriggio di ieri, sabato 23 luglio verso le ore 17:30, tra il promontorio dell’Argentario e l’Isola del Giglio si è verificato uno scontro tra un motoscafo e una barca a vela in cui un uomo ha perso la vita.

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Sul motoscafo lungo dieci metri erano a bordo due persone e il mezzo ha investito una barca a vela di quindici metri su cui erano invece a bordo sei velisti. Nello scontro, la barca si è spaccata ed è affondata. Nel drammatico scontro, un uomo è morto e una donna è dispersa.

Questa mattina, domenica 24 luglio, si è provveduto al recupero della salma di Andrea Giorgio Coen, 59 anni, morto nel suddetto schianto. La salma dell’uomo è stata poi trasferita a Porto Ercole e infine portata all’obitorio del nosocomio di Orbetello. Nel frattempo, stanno proseguendo le ricerche di Anna Claudia Cartoni, 60 anni, dispersa dopo il violento scontro tra le due barche. Stanno collaborando alle ricerche i vigili del fuoco, la guardia costiera e i carabinieri.

L’uomo che ha perso la vita e la donna dispersa si trovavano a bordo della barca a vela con i loro rispettivi coniugi e un’altra coppia di amici, feriti e ricoverati in nosocomi tra Grosseto e Orbetello. Uno di loro, un 61enne, è in condizioni che destano preoccupazione ma non rischia la vita ed è in ospedale a Grosseto.

Quando i feriti si rimetteranno, potrebbero presto essere sentiti dagli inquirenti, che intendono ricostruire la dinamica dell’incidente. Con loro saranno sentiti due 25enni danesi che erano sul motoscafo. Dovrà essere chiarito se lo avessero noleggiato e fosse stato attivato il pilota automatico e se ai comandi vi fosse un comandante del nostro Paese.

Dovrà inoltre essere appurato se il motoscafo non abbia dato precedenza alla barca a vela, o se quest’ultima avesse il motore attivato in quel momento, ma questa informazione potrà essere fornita solo da coloro che vi erano a bordo.

Rimane comunque il fatto che lo schianto è occorso a gran velocità, tanto che la barca a vela si è quasi spaccata in due parti. L’uomo al timone della barca a vela avrebbe provato disperatamene a fare una manovra per impedire che il motoscafo la travolgesse.

Le ricerche della donna dispersa proseguono e pare utilizzeranno un robot subacqueo che può toccare fino a 150 metri di profondità. Sono poche le speranze di rinvenirla viva, dato che potrebbe aver riportato gravi ferite in seguito allo scontro e che sono trascorse quasi 24 ore dallo schianto.

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