Legami tra Lega e Russia per far cadere Draghi: bufera in Parlamento

Sospetti di un’ingerenza russa per destabilizzare il governo ed eliminare l’esecutivo di Draghi stanno provocando una serie di polemiche. Salvini smentisce, Letta invoca l’intervento del Copasir, Di Maio insinua e Conte replica.

Continua l’aspra polemica scatenata da un articolo pubblicato dal quotidiano La Stampa relativo alle sospette ingerenze da parte della Russia e in particolare alla richiesta alla Lega di far dimettere i propri ministri per far cadere il governo guidato da Mario Draghi. L’articolo è stato pubblicato ieri a firma del giornalista Jacopo Jacoboni e ha provocato un putiferio anche in Parlamento con la richiesta di intervento da parte del Copasir.

Secondo Jacoboni, il quale ha visionato alcuni presunti “documenti di intelligence“, intorno al 27 maggio Antonio Capuano, consigliere di Salvini per i rapporti internazionali, avrebbe avuto un dialogo con Oleg Kostyukov, funzionario dell’ambasciata russa in Italia. Quest’ultimo avrebbe chiesto “se i ministri della Lega fossero intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo“.

LA REPLICA LEGHISTA

I capigruppo della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo si sono affrettati a dire che “il governo è caduto per la scelta del Movimento 5 stelle e non per fantomatici motivi privi di qualsiasi fondamento. Ringraziamo il sottosegretario Gabrielli che con le sue parole ha messo a tacere l’odio, gli insulti e le falsità di Letta, Di Maio e di tutta la sinistra che in mancanza di argomenti concreti si aggrappa a squallide fake news“. Matteo Salvini depenna il tutto come “fesserie” e aggiunge: “Io ho lavorato e lavoro per la pace, per fermare la guerra. Figurati se vado a parlare di ministri. Sono le solite fantasie su Putin, sul fascismo, nazismo. Non penso che Putin stia dietro al termovalorizzatore di Roma“.

L’ATTACCO DEL CENTROSINISTRA

Il Centrosinistra invoca un intervento del Copasir. Duro attacco da parte del Partito Democratico. “Non è certo il governo che deve smentire questioni di merito che investono la Lega e direttamente il suo leader” si legge in una nota dem. “Nessuno ha ancora smentito i legami di Salvini con Mosca denunciati oggi da ‘La Stampa’. Gli italiani hanno il diritto di sapere se dietro la caduta di Draghi ci sia l’ombra di Putin. Salvini, anziché buttare la palla in corner, chiarisca la vera natura dei rapporti, suoi personali e del partito, con Mosca. È, con tutta evidenza, una questione di sicurezza della Repubblica“.

Noi porteremo questa vicenda al Copasir e faremo interrogazioni parlamentari. Vogliamo capire se dietro quegli atteggiamenti della Lega ci fosse la regia di Putin. Sarebbe un fatto assolutamente grave. Chiedo formalmente al governo e a tutte le autorità di sicurezza di mettere il massimo di attenzione perché questa campagna si svolga senza influenze della Russia” afferma il segretario del Pd Enrico Letta. “Chiediamo a Meloni, candidata premier del centrodestra, se le sta bene di stare nella stessa coalizione del partito che ha tramato con la Russia“.

Per Luigi di Maio: “Credo che Salvini debba spiegare le relazioni con la Russia. Più in generale dobbiamo stare molto attenti alle influenze russe sulla campagna elettorale. Il ministro fa un velato riferimento ai sospetti sul Movimento 5 Stelle, sostenendo che questa questione “fa il paio con l’endorsement del ministro russo Razov alla bozza di risoluzione presentata dal partito di Conte“.

IL COMMENTO DEL M5S

A Di Maio risponde proprio Giuseppe Conte: “Io non so che corbellerie possano dire altri: il comportamento dei M5S e del sottoscritto è di chi non è andato in alcuna ambasciata russa né avuto contatti con ministri russi. Quando parliamo di politica estera lo facciamo dentro le nostre alleanze. Nell’interesse dei cittadini italiani. Che nessuno abbia la miserabile idea di gettare un’ombra sul comportamento M5s“.

Per l’ex-presidente del Consiglio a innescare la crisi è stato “chi ha voluto in una situazione assolutamente drammatica per il paese dedicarsi, anziché alle funzioni ministeriali, a una nuova formazione politica. Questo è un elemento di destabilizzazione. E mi rivolgo a chi, ancor prima, ha pensato di inserire una norma sull’inceneritore che non c’entrava nulla nel dl aiuti“.

Franco Gabrielli

VOCI INFONDATE?

Ma dai servizi segreti italiani arriva la smentita. Afferma il il sottosegretario Franco Gabrielli: “Le indiscrezioni apparse sul quotidiano La Stampa, in merito all’attribuzione all’intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l’avvocato Capuano e rappresentanti dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il governo Draghi, sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli apparsi nei mesi scorsi“.

Ha già chiarito il sottosegretario Gabrielli con una dichiarazione che non lascia adito a dubbi – puntualizza il presidente del Copasir Adolfo Urso, di Fratelli d’Italia – Il Comitato si è occupato di questa vicenda in tempi non sospetti ottenendo informazioni e rassicurazioni dall’autorità di governo e dall’intelligence. Credo che la dichiarazione di Gabrielli sia sufficiente a evitare che il Copasir sia usato per campagne elettorali. Noi siamo un’istituzione e dobbiamo garantire anche questo“.

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