«Sono stato io a rapire Emanuela Orlandi»: la confessione sconvolgente

Sarebbe stato uno dei tirapiedi di Enrico De Pedis, boss della Magliana, a pedinare per diversi giorni Emanuela Orlandi, che all’epoca aveva 15 anni, per poi sequestrarla

Il rapitore di Emanuela Orlandi, sarebbe stato Marco Sarnataro, figlio del collaboratore più fidato di Enrico De Pedis, ex boss della banda della Magliana.

Emanuela Orlandi-meteoweek.com

A raccontarlo sarebbe stato il padre del presunto rapitore, Salvator Sarnataro, 82 anni, uomo di fiducia di Renatino. I particolari di questa confessione sarebbero stati redatti all’interno di un verbale che risale a 14 anni fa, e consultati in esclusiva da Repubblica.

Marco Sarnataro, chi è il presunto sequestratore

Emanuela Orlandi -meteoweek.com

Il presunto rapitore è deceduto a 46 anni nel 2007, e la polizia lo aveva sentito come testimone. Due amici di Emanuela avevano riferito agli investigatori che qualcuno li aveva pedinati per diversi giorni e tale sconosciuto, sarebbe poi scomparso nel nulla nei giorni seguenti al rapimento della 15enne.

Gli amici avevano anche riconosciuto l’uomo dalle foto, e avevano aggiunto che costui li aveva pedinati ossessivamente. Sarebbe stato, infatti, Marco Sarnataro. Da quanto riporta il quotidiano Repubblica, per il sequestro, l’uomo avrebbe ottenuto una ricompensa, ossia una Suzuki 1100.

Il verbale della confessione choc

A svelare i particolari della confessione sconvolgente sarebbe stato il padre del presunto rapitore di Emanuela Orlandi, ossia Salvatore Sarnataro. Nel 2008, ormai 14 anni fa, l’uomo aveva rivelato agli inquirenti che suo figlio, nel corso dell’ora d’aria che avevano nel carcere di Regina Coeli, dove tutti e due erano imprigionati con l’accusa di possesso illegale di armi e spaccio, gli aveva rivelato di aver preso parte al commando di coloro che avevano sequestrato Emanuela Orlandi, per un ordine che avrebbe dato il boss della banda della Magliana.

Nel verbale rilasciato agli investigatori, Salvatore Sarnataro diceva:«Dopo aver lungamente riflettuto ho deciso di riferire alle signorie vostre, quanto appreso da mio figlio Marco alcuni anni fa in relazione alla vicenda di Emanuela Orlandi. Poco tempo dopo il sequestro, ricordo che eravamo a Regina Coeli, sia io che mio figlio (entrambi sotto accusa per spaccio e detenzione di armi, ndr). Quest’ultimo, durante l’ora d’aria mi confessò di aver partecipato al sequestro dell’Orlandi nei termini seguenti: mi disse che per diversi giorni, sia lui che ‘Ciletto’ (Angelo Cassani, ndr) e ‘Giggetto’ (Gianfranco Cerboni, ndr), pedinarono Orlandi per le vie di Roma su ordine di Renato De Pedis, da loro chiamato il “Presidente” (il boss della Banda della Magliana, ndr)». 

 

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