Italia, è allarme: il debito pubblico segna un nuovo record

Nuovo record a giugno per il debito pubblico italiano, arrivato ai suoi massimi storici. È quanto emerge dall’ultima segnalazione di Bankitalia.

Un aumento, spiega Bankitalia, dovuto all’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro, al fabbisogno e all’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio.

Una nota della Banca d’Italia evidenzia che a giugno il debito pubblico italiano ha fatto segnare un nuovo record, arrivando a toccare il suo massimo storico in valori assoluti – Meteoweek

Nuovo record per il debito pubblico italiano, che cresce ancora arrivano a toccare i suoi massimi storici. Lo attesta la nota di Banca d’Italia relativa al mese di giugno. L’aggiornamento segnala il nuovo record: il livello di indebitamento del nostro Paese è aumentato, su base mensile, di ben 11 miliardi di euro.

Ma a quanto ammonta, a giugno 2022, il debito dell’Italia?

Stando a quanto riporta la nota di Bankitalia, il debito nazionale italiano cresce ancora a giugno. Sono 11,2 i miliardi aggiuntivi rispetto alla precedente rilevazione. Con un indebitamento che ammonta a 2.766 miliardi di euro (a maggio aveva toccato quota 2.755 miliardi).

Perché il debito pubblico italiano è salito ancora

Nel mese di giugno il debito italiano ha toccato la quota di 2.766 miliardi di euro: +11,2 miliardi in più rispetto all’ultima rilevazione, con un aumento pari all’1,9% in più rispetto a inizio anno  – Meteoweek

Sono aumentate le disponibilità liquide del Tesoro, arrivate a quota 86,2 miliardi di euro, il fabbisogno (in crescita di 4,2 miliardi) e l’effetto totale di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio, dal valore aggiuntivo di 2,2 miliardi di euro.

Nel dettaglio, il debito delle amministrazioni locali è calato di 1,3 miliardi rispetto a maggio. Il debito delle amministrazioni centrali invece ha fatto registrare 12,5 miliardi in più, mentre gli enti di previdenza sono rimasti stabili.

Il 25,8% del debito resta detenuto da Bankitalia e la vita media residua è invariata a circa 7,7 anni. Va notato che a gennaio il debito valeva 2.714,2 miliardi di euro. Finora l’aumento è stato pari aell’1,9%. Sono state maggiori, infine, le entrate fiscali. Un effetto della ripresa economica e di prezzi in salita. Per il primo semestre 2022, Bankitalia ha calcolato incassi tributari di 218,1 miliardi, con un +11,9% su base annua.

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