A scuola a 3 anni: fa discutere la proposta di Letta sulla scuola materna obbligatoria

Ha fatto parecchio rumore la proposta del segretario del Pd a Rimini: rendere obbligatoria la scuola materna, come avviene in Francia e in Ungheria.

Molte le critiche arrivate a Letta, che vorrebbe abbassare l’obbligo scolastico a tre anni.

Una scuola dell’obbligo dai tre ai diciotto anni? A un mese dal voto del 25 settembre, accende gli animi la proposta lanciata al Meeting di Rimini dal segretario dem Enrico Letta«Rendere obbligatoria la scuola d’infanzia che oggi non lo è. Sono due punti fondamentali. Come allungare l’obbligo scolastico fino alla maturità. Io lo considero fondamentale così che la scuola d’infanzia sia qualcosa che viene dato alle nostre famiglie. Ovviamente con la gratuità che è assolutamente necessaria», 

La bordata di fischi della platea ha bocciato sonoramente l’idea di Letta. Bocciatura senza appello anche da parte del leader di Azione Carlo Calenda, per il quale «Letta ha detto una cosa che non sta né in cielo né in terra». Rincara la dose la ministra per il Sud, Mara Carfagna: «Non solo è in perfetto stile sovietico ma anche fuori dalla realtà. L’offerta di nidi e asili in molti Comuni del Sud non arriva al 15 per cento dei bambini residenti». Carfagna domanda se Letta «sa che al Sud oltre il 60% delle madri non è occupata né può esserlo per mancanza di asili?».

La priorità, in sostanza, non sarebbe quella di introdurre l’obbligo scolastico, quanto quella di trovare una soluzione all’annoso problema della mancanza di asili, soprattutto al Sud e nelle periferie delle città.

Quanti bambini riguarda e quanto costa la proposta di Letta

A onor del vero la proposta di Letta interessa i bambini tra 3 e 5 anni, e non quelli di età inferiore ai 3 anni, che vanno agli asili nido. Attualmente gli iscritti in età regolare nelle scuole dell’infanzia statali e paritarie ammontano a poco più di 1,2 milioni: una cifra pari all’89 per cento di tutti i bambini. Secondo i calcoli, l’obbligo scolastico a tre anni porterebbe a scolarizzare altri 150 mila bambini, 96 mila dei quali nelle istituzioni statali, e ad assumere 8.700 insegnanti. Il costo per lo Stato ammonterebbe a 279 milioni all’anno, che salirebbe a 3,5 miliardi all’anno con la gratuità per le famiglie.

Come riferisce la Repubblica, in Unione europea solo in Francia e in Ungheria c’è l’obbligo a 3 anni. In Grecia, Lussemburgo e Irlanda si comincia a 4 anni, mentre in Austria, Olanda, Inghilterra, Bulgaria e Repubblica Ceca a si inizia a 5. La soglia di ingresso in Estonia e Finlandia è fissata invece a 7 anni.

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