Prezzi fuori controllo: in arrivo stangata sull’elettricità

L’Unione nazionale consumatori pubblica la classifica dei rincari dopo la divulgazione dei dati Istat di luglio.

Nella top 30 degli aumenti spiccano i voli aerei, luce e gas. Ma impennano anche olio e burro.

Non si arresta l’inflazione in Italia, con aumenti da record per carburanti, luce e gas, biglietti aerei e alimentari. A luglio quasi tutti a doppia cifra gli aumenti dei prezzi rispetto all’anno precedente. Lo sottolinea la classifica dell’Unione nazionale consumatori elaborata a partire dai dati sull’inflazione.

I prezzi a luglio sono aumentati dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 7,9% rispetto a luglio 2021. Impennata per i prezzi del cosiddetto «carrello della spesa», salito del 9,1%. Si tratta dell’aumento più alto da settembre 1984.

Una spesa di 2 mila euro in più all’anno

In un anno il caro energia e il caro vita hanno aumentato la spese per le famiglie italiane: in media 2 mila euro in più sono usciti dalle loro tasche. Gli aumenti più alti in Trentino-Alto Adige, mentre l’inflazione più bassa del 2022 si è registrata a Campobasso. L’Unione consumatori ha stilato tre classifiche dei rialzi sulla base dei prodotti che hanno sofferto gli aumenti più cospicui. Oltre alla classifica relativa a tutti i beni e servizi, c’è anche quella sugli alimentari e un’altra sul caro vacanze.

La top dei rincari: al primo posto i biglietti aerei

Ai primi due posti sul podio dei rincari ci sono i voli europei, seguiti a ruota da quelli intercontinentali. I biglietti dei voli europei sono cresciuti del 168,4%, mentre quelli dei voli intercontinentali sono schizzati del 125,7%.

In terza posizione i rincari dell’energia elettrica: più che raddoppiati i prezzi del mercato libero (+109,2%), mentre il mercato tutelato assiste a un aumento del 57,3%. “Per una famiglia quest’anno – sottolinea il presidente dell’Unione nazionale consumatori Massimo Dona significa una stangata media pari a 690 euro per il libero e 362 euro per il tutelato”. Questo a riprova, aggiunge Dona, che “non c’è ancora abbastanza concorrenza nel settore dell’energia e come non si possa eliminare il mercato tutelato e il ruolo di acquirente unico”. Inoltre il prezzo della luce rischia adesso una ulteriore impennata a causa dell’embargo europeo sul carbone russo.

Il resto della classifica

In quarta posizione nella top 30 dei rincari si trova l’olio diverso da quello di oliva (+65,8%), il maggiore dei rincari alimentari, seguito dal gasolio per riscaldamento (+52,5%). Ci sono poi il gas del mercato tutelato (aumentato aumento del 43,2%), gpl e metano (+38,6%).

Seguono il burro (+32,3%), il gasolio per mezzi di trasporto (+30,9%), la pasta (+26,3%) e il noleggio dei mezzi di trasporto e sharing (+24,4%). In crescita anche la benzina (+22,3%), farina (+21,6%), riso (+19,1%) e i vegetali come cetrioli, melanzane e zucchine (+18,8%). Forti aumenti anche per i gelati (+17,8%) e il pane confezionato (+16,1%). La classifica si conclude con pesche (+14,8%) e meloni e cocomeri (+14,6%).

Anche le ferie più care

Cattive notizie anche sul fronte delle vacanze. Prenotare una stanza in albergo adesso costa il 16,6% in più, mentre il costo delle pensioni aumenta del 9,4%. Salgono del 5,7% i pacchetti vacanza nazionali. Anche mangiare fuori costa decisamente di più: +5,4% in pizzeria, aumentano anche fast food e ristorazione take away (+5,2%), il gelato artigianale (+5%), i ristoranti (+4,8%), i musei (+3,6%). Più cari anche le manifestazioni sportive e il cinema (+2,4%).

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