USA cacciati dai social? Campagne rimosse dalla piattaforma, il motivo è gravissimo

Non era mai accaduto nella storia dei social. Accade adesso. Le app di Meta, Facebook, Instagram e WhatsApp, ma anche Twitter hanno rimosso una campagna social pro Usa dalle rispettive piattaforme.

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Social media – MeteoWeek.com

Il motivo andrebbe ricercato in un’operazione di influenza che promuoveva gli interessi della politica estera degli Stati Uniti all’estero, almeno stando a un rapporto pubblicato dai ricercatori dello Stanford Internet Observatory e dalla società di ricerca Graphika, come confermato anche dal New York Times.

E’ la prima volta, dicevamo, che una campagna di influenza che spingeva gli interessi statunitensi all’estero viene scoperta e rimossa dalle piattaforme dei social media.

USA, Meta e Twitter si mettono di traverso

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Anche Meta si mette di traverso con gli Usa – MeteoWeek.com

L’operazione, che è durata quasi cinque anni su otto social network e app di messaggistica, ha promosso le opinioni, i valori e gli obiettivi degli Stati Uniti mentre attaccava gli interessi di Russia, Cina, Iran e altri paesi.

Le accuse sarebbero molto gravi: i resoconti della ricerca parlano di presentazioni occulte come testate giornalistiche o assumevano il ruolo di persone che non esistevano, pubblicando contenuti in almeno sette lingue, tra cui russo, arabo e urdu. I post hanno criticato paesi come la Russia per essersi impegnati in “guerre imperialiste” in Siria e Africa, elogiando gli sforzi di aiuto americani in Asia centrale e Iraq.

Meta, che possiede Facebook, Instagram e WhatsApp, ha affermato che il “paese di origine” degli account erano gli Stati Uniti, mentre Twitter ha affermato che i “presunti paesi di origine” per gli account erano gli Stati Uniti e la Gran Bretagna.

È la prima volta che vediamo qualcosa del genere“. Lo afferma Renée DiResta, responsabile della ricerca presso l’Osservatorio Internet di Stanford. “È la prima volta che vediamo un’operazione di influenza straniera pro-USA respinta da Twitter e Meta“.

Le operazioni di influenza sostenute dagli stati-nazione sui social network come Facebook e Twitter sono state attribuite principalmente a Russia, Cina, Iran e altri avversari stranieri degli Stati Uniti. La Russia ha aperto la strada a molte di queste tattiche di disinformazione online, utilizzando Facebook, Twitter e altri social network per diffondere messaggi divisivi tra gli elettori americani nelle elezioni presidenziali del 2016. Anche la Cina avrebbe utilizzato Facebook e Twitter per ripulire la propria immagine e per minare le accuse di violazioni dei diritti umani.

C’è da dire, però, che nessuna delle varie campagne promosse ha raggiunto un largo pubblico. Gran parte dei post e dei tweet, infatti, hanno ricevuto una manciata di like o retweet, precisano sempre i ricercatori: solo il 19% degli account falsi che sono stati smascherati aveva oltre 1000 follower.

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