Caro-energia, la ricetta di Giorgetti: «Rischio bollette insostenibili, governo agisca subito»

Per il ministro dello Sviluppo Economico servono aiuti alle imprese e apre allo scostamento di bilancio per affrontare la nuova emergenza.

Non sarebbe, afferma Giorgetti, fare una “spesa allegra”, ma pagare “i danni di guerra”.

Giancarlo Giorgetti – Meteoweek

L’emergenza energia incombe e l’esecutivo affronterà il tema del caro-bolletta non come se non fosse quello che è, ossia un governo dimissionario. Ad assicurarlo è il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. “Bisogna rispondere senza aspettare i due mesi che serviranno per avere un nuovo governo. Sarebbe un disastro economico e sociale”, spiega il ministro al Corriere della Sera. Aggiungendo che “l’impatto generale sulla ricchezza del Paese rischia di essere molto maggiore del costo di qualunque misura di sostegno”.

 Si tratta, è vero, di misure da decine di miliardi. Ma è anche vero, fa osservare Giorgetti, che “durante la pandemia giustamente l’Europa ha sospeso le regole, permettendo ai paesi di fare scostamenti di bilancio. Questa è una emergenza economica e sociale ed è il focolaio da cui parte l’inflazione. Se avessimo potuto sterilizzare gli aumenti per i consumatori da subito, non avremmo adesso questi aumenti dei prezzi”.

Spesa allegra? No, siamo in emergenza

“Non si tratta di fare spesa allegra – sottolinea il ministro – , ma di pagare danni di guerra indiretti al sistema produttivo, dopo la decisione di aprire un conflitto commerciale con la Russia. Se le acciaierie italiane si fermano, chi fornisce i materiali al sistema industriale del Paese?”. Il problema, a giudizio di Giorgetti, “nasce prima della guerra” in Ucraina, “ma la guerra l’ha esasperato“. Il peccato originale, a giudizio del ministro leghista, nasce dal fatto che “abbiamo dichiarato una guerra alla Russia con le sanzioni, usando meccanismi economici con un obiettivo politico sacrosanto: difendere la libertà”. Ma “intanto però, di fronte alla risposta russa alle nostre sanzioni, continuiamo a usare meccanismi strettamente di mercato. Non capiamo che quei meccanismi sono utili in tempi di pace, ma falliscono in tempi di guerra”.

Basta con le speculazioni

Per spiegarsi Giorgetti cita Lenin: “Lenin diceva: i capitalisti ci venderanno la corda a cui li impiccheremo. Oggi il prezzo del gas è legato al Ttf di Amsterdam, un piccolo mercato speculativo che Vladimir Putin si diverte a far impazzire. Questo è un finto sistema di mercato, così come lo è l’ostinazione dell’Europa nel tenere il prezzo dell’elettricità agganciato a quello del gas benché tanta energia elettrica sia prodotta da altre fonti molto meno costose. Questi sono sistemi concepiti per funzionare in tempi di pace, non di guerra. Perciò l’Italia chiede un tetto europeo al prezzo del gas e di sganciare quest’ultimo alle tariffe elettriche”.

Il ministro dello Sviluppo economico però confessa di essere “pessimista” sul fatto che si possa arrivare a fissare un tetto al prezzo del gas in Europa a causa del no di Germania e Olanda. Mentre, aggiunge, “ci sono aperture da parte tedesca per liberare i prezzi dell’elettricità da rinnovabili, molto più bassi, da quelli del gas“. Giorgetti dice poi che modello francese (riproposto da Salvini anche per l’Italia), quello di riservare una quota di energia elettrica a prezzi calmierati dallo stato alle imprese “è un modello”. Ma non è l’unico: “In Spagna il governo attua un tetto sulle tariffe elettriche compensando i produttori della differenza, mentre in Gran Bretagna si lavora su un intervento a supporto del sistema bancario”.

Impostazioni privacy