Argentina, paura per Cristina Kirchner: attentatore le punta la pistola in faccia e spara [VIDEO]

Un attentatore ha cercato di uccidere a colpi di pistola la vicepresidente argentina Cristina Kirchner. L’attentato è fallito per un nulla.

Argentina sotto choc per il tentativo di assassinare l’esponente politico che dal 2007 al 2015 è stata alla presidenza della Repubblica.

Paura per Cristina Kirchner: la vicepresidente argentina è scampata per un soffio a un attentato a Buenos Aires. È qui che un uomo «le ha puntato la pistola alla testa, ha cercato di premere il grilletto ma il colpo non è partito». Lo ha comunicato il presidente Alberto Fernández in un messaggio sulla televisione nazionale. Fernández ha poi definito l’episodio «l’incidente più grave da quando abbiamo recuperato la democrazia» nel 1983.

Un tentativo, quello di uccidere l’ex presidente della Repubblica argentina, ripreso dalle telecamere di sorveglianza. Molti canali televisivi hanno rilanciato il video di un uomo che si avvicina alla vicepresidente dell’Argentina, appena scesa dall’auto che l’aveva accompagnata a casa sua, nel quartiere Recoleta di Buenos Aires. Nel filmato si vede poi l’uomo, armato di pistola, mirare alla testa di Cristina Kirchner, ma il colpo non parte.

Cristina Kirchner era impegnata a salutare i propri sostenitori. Quando un uomo è improvvisamente sbucato fuori dalla folla che cercava di salutarla. L’aggressore le ha puntato una pistola a pochi centimetri dalla faccia. La vicepresidente argentina si è istintivamente riparata coprendo il volto. Ma il colpo, fortunatamente per lei, non era partito.

Il presidente Alberto Fernández ha reso noto che la pistola era carica: al suo interno conteneva cinque proiettili. Arrestato l’aggressore. Secondo i media locali si tratta di un 35enne brasiliano. Gli inquirenti sono al lavoro per risalire al movente del tentato omicidio.

Il processo per corruzione

Cristina Kirchner tornava a casa dal tribunale. La vicepresidente è coinvolta in un processo per corruzione. L’accusa è quella di essersi servita della propria autorità per far avere appalti pubblici a Lazaro Antonio Baez, proprietario di una società di costruzioni. Tutto sarebbe successo nel corso dei suoi due mandati da presidente, dal 2007 al 2015.

Lo scorso 22 agosto, un procuratore federale ha di condannarla a 12 anni di carcere e le venga proibito per sempre di ricoprire cariche pubbliche. Da allora centinaia di supporter della Kirchner si sono radunati davanti a casa sua per protestare. Kirchner gode dell’immunità parlamentare essendo anche presidente del Senato. Dunque non potrà andare in carcere a meno che la Corte Suprema argentina non ratifichi la sua condanna o che non venga eletta al Senato alle prossime elezioni (previste per fine 2023). Non è l’ultimo processo per corruzione per Kirchner, che ne ha affrontato molti altri dopo i suoi mandati presidenziali.

Condanna bipartisan per l’attentato

Condanna unanime del mondo politico all’attacco alla vicepresidente. Lo ha condannato, oltre al governo, anche l’opposizione di ‘Insieme per il cambiamento’, che ha chiesto di aprire un’indagine. Indetta per oggi una giornata di festa nazionale. Così ha deciso il presidente Fernández per dare agli argentini modo di «esprimersi in difesa della vita, della democrazia e in solidarietà con il nostro vicepresidente».

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