Cinema sempre più vuoti: ecco perché gli italiani non vanno più in sala

Quest’anno 6 italiani su 10 non hanno messo mai piede in una sala cinematografica. Tante le cause che hanno portato a questa situazione.
Un’indagine del ministero della Cultura spiega perché nel 2022 gli spettatori in sala sono stati pochissimi finora.
Nel 2022 il 60% degli italiani non è andato neanche una volta al cinema. Notizie per nulla rassicuranti per un settore già duramente provato dalla pandemia. Il dato appare nella ricerca di Swg per il ministero della Cultura presentata dalla sottosegretaria Lucia Borgonzoni.
L’indagine cerca di capire perché il pubblico non va più in sala. Dall’analisi emerge uno scenario complesso, dove la mancanza di attrattività del cinema si mescola alle difficoltà economiche di questi ultimi anni. Con gli italiani stretti tra la morsa della pandemia, prima, e dal mix inflazione-caro energia di adesso.
A fare da traino nelle sale cinematografiche sono giovani, famiglie con bambini e residenti delle grandi città. A influire sul crollo dell’affluenza nel 2022 sono state ancora la pandemia e le restrizioni. Fino allo scorso 15 giugno i cinema, al pari dei teatri, rientravano nei pochi luoghi chiusi dove ancora era previsto l’obbligo di mascherina. Un fatto che, unito al timore dei contagi, ha reso meno attraente il cinema. Così al 47% che ha disertato le proiezioni per paura del Covid si è sommato un altro 20% che si è tenuto alla larga dalle sale perché infastidito dalle mascherine. Ma c’è anche un 15% che dice di essersi “impigrito” diradando le uscite esterne.
Il cinema tra crisi del settore e caro vita
Ma una percentuale così alta (60%) non si spiega solo col Covid-19. In mezzo c’è anche la crisi decennale del settore e il caro vita.
Dalla ricerca emerge infatti, assieme a un 15% di insoddisfatti dall’attuale qualità del cinema, un 40% per i quali il cinema rappresenta un’attività troppo dispendiosa. Senza contare la presenza sempre più invadente delle piattaforme di streaming, capaci di conquistare gli italiani, in particolare i più giovani, mentre i film italiani fanno registrare la performance più negativa al botteghino. I gestori parlano di ricavi più che dimezzati dall’inizio del l’anno. Ma i mancati ricavi salgono al 70% considerando la programmazione delle opere realizzare in Italia. Solo sette film italiani nel 2022 hanno incassato più di un milione di euro. E nessuno di loro figura nei top 10 dei ricavi.
La visione dei film passa ancora prevalentemente per la tv in chiaro (56% i fruitori regolari o intensivi). In seconda posizione ci sono le piattaforme più conosciute (come Netflix) con il 40%. Infine c’è Youtube col 22%. Quelli frequentano meno i cinema sono gli italiani che guardano tanti film sulla televisione tradizionale.
Biglietti aumentati
C’è infine il problema del caro vita. Col costo della vita alle stelle e stipendi fermi al palo, molti italiani hanno risparmiato sul cinema. Tanto più che solo nell’anno in corso il prezzo del biglietto è aumentato del 2,4% rispetto al 2021 (quando già era salito del 16,67% in confronto al 2020).
Un italiano su 4 ha poi problemi di tempo libero, una percentuale che diventa maggioritaria nella fascia di età 30-60 anni. Le proiezioni per il prossimo autunno stimano un aumento del 51% rispetto ai primi sei mesi del 2022, avvicinandosi così ai livelli pre-pandemia. Ritornerebbero così al cinema 3 spettatori su 4 che avevano disertato le sale con lo scoppio della pandemia. Ma tra quelli che da anni stanno lasciando il cinema, solo 1 su 10 si dice interessato a tornare di nuovo in sala.