Luce e gas, partono tagli e razionamenti: cosa prevede il piano per risparmiare sull’energia

Varato dal ministero della Transizione ecologica il regolamento sui risparmi energetici con il taglio ai riscaldamenti.

Parte il piano italiano per risparmiare su luce e gas. È pronto il «Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale» del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Adesso dovrà essere recepito con decreto ministeriale.

Il piano di Cingolani si prefigge di risparmiare fino a 5,3 miliardi di metri cubi di gas, in maniera da essere pronti a eventuali tagli di Mosca e, di conseguenza, agli obblighi di risparmio energetico imposti dall’Unione europea (per adesso siamo solo al Piano volontario).

Dei 5,3 miliardi da risparmiare, 2,1 arriverebbero massimizzando la produzione di energia elettrica da combustibili differenti dal metano. Altri 3,2 sono legati al contenimento del riscaldamento. Con un risparmio in bolletta che, secondo Enea, ammonta però a 178,63 euro annuali. Alcuni tagli partiranno subito, altri potrebbero scattare più avanti.

Termosifoni abbassati

Si parte con l’abbassamento di un grado del riscaldamento degli edifici. Il termosifone potrà essere impostato da 17 gradi con più o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici industriali, artigianali e assimilabili. Per tutti gli altri, da 19° con più o meno di 2 gradi di tolleranza.

Ridotta anche di 15 giorni la durata dei riscaldamenti, con la data di accensione posticipata di 8 giorni e quella di spegnimento anticipata di 7. Viene anche ridotta di 1 ora la durata giornaliera del riscaldamento.

Il piano è obbligatorio per tutti. Vincola dunque i riscaldamenti centralizzati in casa (i condomini), gli edifici pubblici, negozi, uffici e industrie. Vale anche per i singoli cittadini con riscaldamento autonomo. Escluse invece le cosiddette “utenze sensibili” come ospedali, Rsa, ecc.

Quanto a multe e controlli, saranno effettuati, dice il piano, “a campione negli edifici pubblici, grandi locali commerciali e punti a maggiore consumo”. Ci sarà inoltre “una responsabilizzazione dei conduttori degli impianti di riscaldamento centralizzato (gli amministratori di condominio), monitorando a livello di reti di distribuzione cittadine di gas la risposta degli utenti,” usando i dati della rete di trasporto Snam.

Le misure di risparmio volontario

Oltre alle misure “obbligatorie”, sono previsti una serie di comportamenti fortemente consigliati. Tra i quali ci sono: ridurre la temperatura e la durata delle docce, usare anche per il riscaldamento invernale le pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo, abbassare il fuoco dopo l’ebollizione, ridurre i tempi di accensione del forno, usare lavastoviglie e lavatrice a pieno carico.

Tra ii consigli ci sono anche quelli di staccare la spina della lavatrice quando non è in funzione, spegnere il frigorifero n vacanza (o usare la funzione a basso consumo), non lasciare in stand by televisione, dvd, decoder, accendere meno le lampadine.

C’è poi la possibilità di risparmiare acquistando elettrodomestici e climatizzatori a più basso consumo, installando nuove pompe di calore elettriche al posto delle vecchie caldaie a gas, l’installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda. Infine si possono sostituire le lampadine tradizionali con quelle a led.

Per Enea il piano governativo porterà a un risparmio di 178,63 euro sulla bolletta annuale. Aggiungendo i comportamenti suggeriti dal Mite si possono risparmiare ulteriori 428.75 euro. In totale, un risparmio pari a 607,58 euro.

I tre stadi di emergenza

Quello previsto oggi però è solo il primo stadio dei razionamenti. Il piano di Cingolani prevede tre possibili stadi d’emergenza, l’ultimo dei quali scatterà in caso di stop totale e immediato al gas russo.

In quest’ultimo caso si parla di spegnere le luci e i monumenti alla sera. Così come si parla di chiudere in anticipo (il “coprifuoco”) i negozi. Il piano potrebbe allargarsi anche alle scuole, spegnendo luci e termosifoni in classe quando non strettamente necessari. Potrebbero anche essere abbassate le temperature di uno o due gradi. Pare escluso al momento il ritorno della Dad o la “settimana corta”.

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