Quel giorno che la regina Elisabetta andò a Capaci per omaggiare Falcone

Quattro giorni dopo la strage di Capaci (23 maggio 1992) i reali d’Inghilterra, diretti a Malta per una visita ufficiale, cambiarono programma.

E così Elisabetta e Filippo sostarono alcuni minuti sul luogo del massacro avvenuto fra lo scalo aereo di Punta Raisi e il porto di Palermo. Per omaggiare il giudice ucciso dai mafiosi assieme alla moglie e alla scorta.

I reali d’Inghilterra sul luogo della strage di Capaci, dove perirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta – foto dalla rete

Dopo la prima visita in Sicilia, avvenuta nel 1980, la Regina Elisabetta ha legato il suo nome all’isola una seconda volta. In momento tragico per la storia del nostro paese. L’ultimo ricordo della presenza della monarca britannica in Sicilia è legato infatti a uno dei fatti più laceranti nella storia della Penisola: la strage di Capaci del 23 maggio 1992, dove una terribile esplosione sul tragitto tra lo scalo aereo di Punta Raisi e il porto di Palermo spazzò via per sempre le vite del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

In programma c’era la visita dei reali britannici a Palermo: Elisabetta II e Filippo di Edimburgo erano dunque attesi al porto del capoluogo siciliano, dove il 25 maggio era arrivato lo yacht reale “Britannia”, che li avrebbe poi trasportati fino a Malta per una visita ufficiale.

Un fuori programma deciso dai reali d’Inghilterra

Un viaggio programmato da mesi, con un programma piuttosto rigido. Dovevano esserci soltanto il transito dei reali d’Inghilterra e un saluto al primo cittadino di Palermo nel porto cittadino. Ma Palermo da due giorni, dopo lo spaventoso attentato della mafia, era sconvolta. Elisabetta II ne aveva piena consapevolezza. E così il programma del 27 maggio del 1992 cambiò.

Elisabetta II e il duca Filippo d’Edimburgo si recarono quindi sul luogo dove il sabato precedente si era consumato l’eccidio, fermandosi per alcuni minuto sul posto della strage. I due reali vollero espressamente che il lungo corteo – una cinquantina di automobili – si fermasse per una decina di minuti circa al quarto chilometro dell’autostrada. Elisabetta e Filippo si fermarono per qualche momento in raccoglimento. Il principe consorte poi fece alcune domande al prefetto Jovine chiedendogli dei chiarimenti sull’accaduto.

Dopodiché, senza rilasciare alcuna dichiarazione, i reali britannici risalirono in auto per dirigersi nuovamente verso Palermo. Il lungo corteo era passato sopra il ponte provvisorio costruito il giorno prima del genio dell’esercito per permettere al traffico di aggirare il tratto autostradale sventrato e la voragine provocata dalla devastante esplosione.

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