Faida tra gang rivali, scarcerato il trapper Simba La Rue: andrà ai domiciliari per le cure

Scarcerato uno dei protagonisti delle lotte tra bande rivali di giovani in Lombardia. I carabinieri lo avevano arrestato a fine luglio.

Il Riesame ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dal suo difensore.

Simba La Rue – Meteoweek

A fine luglio un blitz dei Carabinieri di Milano aveva portato all’arresto di nove persone in Lombardia, con un’operazione messa a segno nelle province di Bergamo, Como e Lecco e Bergamo.

Si trattava di una vera e propria faida tra gang rivali di giovani, andata in scena tra palestre e bar, con pestaggi e sequestri di persona ai danni della banda rivale. I contendenti “spettacolarizzavano” il confronto attraverso i filmati e le foto delle violenze, postati sui social per attirare l’attenzione a suon di commenti e like.

Tra i protagonisti della battaglia tra gang c’era anche il trapper Simba La Rue, 20 anni, all’anagrafe Mohamed Lamine Saida. Era nel gruppo dei nove arrestati a fine luglio nell’ambito dell’inchiesta milanese sulle faide tra gruppi giovanili rivali.

Gli inquirenti contestavano, a lui e agli altri membri della gang, un episodio ai danni di due membri della banda rivale di Baby Touché (ovvero Amine Amagour, 18 anni, originario del Marocco), picchiati e accoltellati a marzo per portare via loro telefono cellulare e portafogli. Un’aggressione in risposta a un altro agguato subito da un membro dalla gang di Simba. Così il trapper 20enne si sarebbe vendicato, con altre tre persone, sequestrando e picchiando Touché, poi tenendolo per due ore dentro un’auto. Intanto su Instagram gli aggressori divulgavano i video del giovane insultato e con il viso insanguinato.

La scarcerazione e i domiciliari

Simba La Rue adesso è stato scarcerato su decisione del Riesame. Così andrà ai domiciliari in una comunità assistenziale. La scarcerazione è dovuta al fatto che i giudici hanno accolto l’istanza del legale del ventenne, l’avvocato Niccolò Vecchioni. Il legale aveva fatto presente, presentando anche una consulenza medica, che le condizioni del trapper, in attesa di una operazione alla gamba, non risultano compatibili con la detenzione in carcere.

A metà giugno Simba era stato aggredito a colpi di coltello a Treviolo, in provincia di Bergamo. E nell’agguato aveva riportato gravi ferite. Gli aggressori lo avevano accoltellato a una gamba. L’11 agosto il Gip aveva respinto un’istanza della difesa per la scarcerazione del trapper. Da qui il ricorso al tribunale del Riesame che oggi invece l’ha accolto.

La comunità che accoglierà Simba, sottolinea una memoria della difesa, è “un contesto ambientale certamente adeguato a garantire il recupero psico-fisico” del ventenne trapper, che successivamente dovrà sottoporsi a un’operazione alla gamba. In queste settimane, come spiega il suo difensore, Simba è stato accompagnato in ospedale alcune volte, ma “non è stato ancora operato”.

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