Italia a rischio Medicane, l’uragano mediterraneo: è allerta tra settembre-novembre

Italia a rischio Medicane, l’uragano mediterraneo: è allerta tra settembre-novembre. Le proiezioni di questo autunno offerte dagli esperti del Centro Europeo e di Accuweather.

Non sembrano promettere molto bene le previsioni per questo autunno. Secondo quanto emerso dalle proiezioni metereologiche, da settembre fino a novembre correremo il serio rischio di assistere a eventi estremi. Tra questi i cosiddetti medicane, ovvero gli “uragani mediterranei“.

Italia a rischio Medicane, l'uragano mediterraneo come si forma e perché preoccupa - meteoweek.com
Italia a rischio Medicane, l’uragano mediterraneo: come si forma e perché preoccupa – meteoweek.com

A mostrare la preoccupante tendenza, che potrebbe interessare anche il nostro Paese, sono stati i report del Centro Europeo e di Accuweather. La causa è soprattutto il caldo torrido che ha caratterizzato questa estate – la più calda degli ultimi 20 anni – e che, raggiungendo picchi record, ha innalzato a livelli ben oltre la media la temperatura dei mari.

Italia a rischio medicane: cosa sono i cicloni mediterranei

Preoccupano gli esperti, le proiezioni metereologiche del periodo di fine settembre e dei mesi ottobre-novembre. Secondo quanto emerge dalle mappe del Centro Europeo e di Accuweather, su tutto il nostro continente è osservabile una tendenza climatica che provocherà un serio rischio di eventi meteo estremi.

Questo è uno dei tanti effetti collaterali del cambiamento climatico. Se già quest’estate 2022 (ormai agli sgoccioli) è salita di diritto al primo posto, confermandosi la più calda degli ultimi 20 anni, è bene sottolineare che gli effetti devastanti del riscaldamento globale non si fermano soltanto all’innalzamento vertiginoso delle colonnine di mercurio. Il cambiamento climatico provoca infatti l’aumento di temperatura dell’acqua dei mari, che quest’anno è arrivata intorno ai 28/30°C su gran parte dei bacini. Si tratta di numeri impressionanti, perché mostrano un’anomalia di circa 4/5°C oltre le medie di riferimento.

Ed è da questo pericoloso surriscaldamento che scaturisce l’energia potenziale per lo sviluppo di fenomeni metereologici estremi. Come se il caldo rovente accumulato negli scorsi mesi venisse a un certo punto “rilasciato” in energia cinetica dalle distese marine, agevolato dai fronti più freddi e instabili. E in effetti, già verso la fine di settembre è previsto l’ingresso di tali fronti provenienti dal Nord Europa, che si prevede provocheranno non solo forti e abbondanti precipitazioni, quanto anche grandinate, allagamenti e pesanti temporali soprattutto al Centro-Nord.

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Italia a rischio Medicane, la mappa di AccuWeather – meteoweek.com

Come mostrato dalle mappe di AccuWeather, tra i mesi di ottobre e novembre il nostro Paese correrà dunque il rischio di eventi alluvionali. Del resto, spiegano da Il Meteo.it, la stagione autunnale è un periodo dell’anno piuttosto delicato, per via dei forti contrasti che si vengono a creare tra masse d’aria completamente diverse. Da un lato vi sono le correnti del Nord Europa, dove la stagione è già iniziata e da dove provengono perciò correnti fresche e instabili; dall’altro vi sono le correnti calde africane, che da Sud viaggiano verso Nord passando per il Mediterraneo e per la nostra penisola.

Non dovrebbe dunque stupirci la formazione di cicloni sul Mediterraneo, in grado di provocare intense fasi di maltempo, con piogge, nubifragi ed eventi alluvionali lampo – aggravati non di rado dalla struttura orografica del nostro Paese. E non è dunque da sottovalutare proprio la formazione dei cosiddetti medicane, gli “uragani del mediterraneo” (in inglese MEDIterranean hurriCANE), che si formano appunto quando la bassa pressione viene alimentata dalle acque calde del Mediterraneo, sviluppando così degli intensi moti vorticosi con le caratteristiche di una tempesta tropicale. Tali fenomeni hanno generalmente una breve durata, ma possono comunque bombe d’acqua e raffiche di vento fino a 120 km/h. Un tempo molto rari, a causa del cambiamento climatico stanno inoltre diventando sempre più frequenti soprattutto sulla nostra area geografica.

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