La minaccia di Berlusconi: “FI fuori dal governo se anti-europeista”

Silvio Berlusconi vuole accreditarsi in Europa come l’uomo giusto del nuovo esecutivo e avverte gli alleati di FdI e Lega: se si rema contro l’Ue, Forza Italia è pronta a lasciare.

La strada del nuovo governo è già in salita. Mancano quasi 10 giorni alle elezioni e i tempi per la formazione del nuovo esecutivo, ormai certamente a maggioranza Centrodestra, sono ancora piuttosto lunghi ma all’interno della coalizione scricchiolano le alleanze e le minacce sono all’ordine del giorno.

Dopo le tensioni tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini sulle questione economiche e di bilancio, oggi è il turno di Silvio Berlusconi che ha voluto ribadire il suo internazionalismo agli alleati e lanciare un messaggio forte e deciso: Forza Italia lascerà il nuovo governo se questo adotterà politiche anti-europeiste.

Nella sua ultima intervista rilasciata al TG3, il Cavaliere dichiara: “La nostra presenza nel governo è garanzia assoluta che il governo sarà liberale, cristiano e soprattutto europeista e atlantista. Se i nostri alleati, di cui ho fiducia e rispetto, dovessero andare in direzioni diverse noi non staremmo nel governo“. Il destinatario è chiaramente Fratelli d’Italia e l’obiettivo è quello di ammorbidire le sue posizioni visto l’entusiasmo scomposto dei suoi esponenti già certi della vittoria. E continua nella sua intervista: “Io garante della coalizione? Assolutamente sì, se questi signori, i nostri alleati di cui ho certamente fiducia e rispetto, dovessero partire in direzioni diverse noi non staremmo nel governo” rimarca il leader di Forza Italia.

LA QUESTIONE ORBAN

Del resto FdI ha spesso utilizzato toni molto critici nei confronti della comunità europea e dimostrato la sua adesione all’Ue in maniera alterna e contradditoria. In questa campagna elettorale e soprattutto dall’inizio della guerra in Ucraina, Giorgia Meloni ha tentato di dare una sua immagine più istituzionale ma la proposta di modifica del Pnrr da lei avanzata non piace agli avversari del Centrosinistra così come a Forza Italia. A questo si aggiunge il tema del voto del Parlamento europeo che ha condannato l’Ungheria di Viktor Orban, da sempre stimato da Meloni così come da Salvini. Bruxelles ha definito il presidente ungherese “minaccia sistemica per i valori fondanti dell’Ue” in virtù di quel “regime ibrido di autocrazia elettorale” costruito da Orban. Forza Italia ha votato con la maggioranza, Lega e FdI si sono invece sfilati, dando appunto l’occasione a Berlusconi di ergersi come garante europeista e atlantista.

SALVINI E L’EUROPA

Ancora più complesso il rapporto con Matteo Salvini, da sempre (o almeno fino allo scorso febbraio) grande sostenitore di Putin, della Russia e nemico giurato dei “burocrati di Bruxelles“. Con lui l’ex-presidente del Consiglio mette le cose in chiaro e minaccia una uscita che peserebbe anche sulla Lega. L’idea di Berlusconi è quella di accreditarsi agli occhi dell’Europa come la parte affidabile del nuovo esecutivo. Il Cavaliere, nonostante il voto che ha posto termine al Governo di Mario Draghi, si è posto come un valido sponsor del presidente del Consiglio uscente, molto gradito ai vertici dell’Ue.

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