Parte a Milano il primo volo tutto al femminile: “Svolta per l’aviazione civile italiana”

Parte a Milano il primo volo composto da un equipaggio tutto al femminile: “Primo caso in tutta la storia dell’aviazione civile italiana”.

È partito il 20 settembre alle 15:55 il Boeing 747-4R7F di Cargolux Italia, battezzato “Tre Cime di Lavaredo“. Si è alzato in volo da Milano, dall’aeroporto di Malpensa, per raggiungere dopo 10 ore quello di Seoul, in Corea del Sud. E a bordo vi era un equipaggio di sole donne, una crew tutta al femminile.

Parte a Milano il primo volo tutto al femminile Svolta per l’aviazione civile italiana - meteoweek.com
Parte a Milano il primo volo tutto al femminile: “Svolta per l’aviazione civile italiana” (foto via Facebook) – meteoweek.com

Al comando c’erano la capitana Paola Gini e Vivien Allais come primo ufficiale. È la prima volta nella storia dell’aviazione civile italiana che un Boeing 747 parta con un equipaggio tutto in rosa. La notizia e le foto di questo importante evento sono state pubblicate inizialmente su Facebook, da una pagina specializzata.

Prima crew tutta al femminile: ma il gap di genere è ancora ampio

“Il Cpt Paola Gini e il F. O. Vivien Allais sono il primo equipaggio tutto al femminile a pilotare un Boeing 747 nella storia della aviazione civile italiana. Questa fantastica crew sta per decollare con il Boeing 747-4R7F di Cargolux Italia LX-UCV ‘Tre Cime di Lavaredo’ (CN / LN 33827 / 1345 – attivo) da Milano Malpensa (MXP) verso Seoul Incheon (ICN) (volo C88732)”. Questo recita il post commemorativo pubblicato sulla pagina Facebook “Boeing 747 The Queen of the Skies“.

E nelle due foto autorizzate proprio da Cargolux, una delle società di trasporto merci più importanti del mondo, si vedono proprio sorridenti la capitana Gini, 46enne originaria di Torviscosa (in provincia di Udine) che da 12 anni fa decollare gli aerei della compagnia aerea lussemburghese, e Allais, originaria di Coazze (in provincia Torino) con tante esperienze in altre aviolinee alle spalle. Il quadrimotore è decollato alle ore 15:55 dall’aeroporto in provincia di Varese ed è atterrato dopo 10 ore e mezzo di tratta a Seoul, in Corea del Sud, seguendo un percorso temporaneamente deviato a causa delle tensioni belliche e dell’interdizione imposta ai velivoli comunitari sui cieli russi.

Si tratta di un importante traguardo, questo. Non soltanto perché attualmente unico nella storia italiana, quanto piuttosto a causa del gap di genere che ancora sussiste nel settore del trasporto aereo mondiale. Enorme, infatti, è il divario tra piloti di sesso maschile e quelli di sesso femminile: e a parlare sono i numeri. Secondo quanto emerge dalle più recenti statistiche datate 2021, sarebbe l’India il Paese con il maggior numero di pilota donna. I piloti di sesso femminile, però, sarebbero soltanto il 12,4% sul totale. Dati che fanno sicuramente riflettere. Senza poi contare i (bassi) numeri di Irlanda (9,9%), Sudafrica (9,8%), Australia (7,5%) e Canada (7%). La media mondiale si attesta a un misero 5,8%; e se ci si focalizza al solo settore cargo, questa scende al 5%.

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