Ruby ter, la difesa delle gemelle De Vivo: «Noi etichettate come escort, ma con Berlusconi solo amicizia»

Prosegue il processo Ruby Ter, che sul banco degli imputati vede anche il leader azzurro Silvio Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari.

Oggi a Milano, nel processo davanti alla settima penale, si svolge un’altra udienza dedicata alle difese delle ex ospiti alle serate galanti a Villa San Martino. Per l’accusa il loro silenzio sulle serate del «bunga-bunga sarebbe stato comprato dal Cavaliere. Berlusconi, dal canto suo, ha sempre spiegato di aver versato soldi alle giovani a titolo di risarcimento per i danni subiti a causa dello scandalo mediatico legato al caso Ruby.

Le due sorelle De Vivo – Meteoweek

In aula oggi a Milano si sono presentate le due gemelle De Vivo, Eleonora e Concetta (detta Imma). Sono accusate di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari nel procedimento.

Per le procura le due sorelle hanno ricevuto bonifici per comprare il loro silenzio sulle ‘cene eleganti’ nella villa di Arcore. E per loro ha chiesto una condanna a 4 anni.

La tesi della procura è stata contestata dall’avvocato Maria Manuela Mascalchi che nella sua arringa difensiva ha contestato la mancanza di prove contro le sue assistite. A loro carico, spiega, «ci sono sospetti, congetture, non ci sono prove». Si tratta piuttosto, denuncia il legale, di «un’indagine sulla sfera privata, si parla di ‘schiave sessuali del grande anziano’, di odalische, sono dieci anni che vengono etichettate così ma, sono considerazioni di contenuto scandalistico». Da qui la necessità, spiega, di «distinguere il giudizio morale dal giudizio penale: ammettere di ricevere dal 2016 delle somme di denaro è un illecito? Loro hanno sempre agito alla luce del sole», evidenzia la difesa.

Solo «stima e amicizia col Cavaliere»

Con Silvio Berlusconi, prosegue l’avvocato, c’era soltanto un «rapporto di stima e amicizia». E le accuse che da un decennio perseguitano le sue assistite («etichettate come ‘olgettine’, ossia escort, ma non lo sono») non hanno una base solida. La procura non ha mai detto, spiega il legale in che modo i bonifici ricevuti alla luce del solo si sono trasformati «in azioni corruttive». Dunque la corruzione non è stata dimostrata. «Non ci sono elementi univoci contro di loro, per questo vanno assolte perché il fatto non costituisce reato», conclude l’avvocato.

 Difesa Barbara Faggioli: nessuna prova di prostituzione

Anche per l’ex showgirl Barbara Faggioli, un’altra dele imputate nel processo milanese sul caso Ruby, l’avvocato Paolo Siniscalchi chiede l’assoluzione. «Non c’è alcuna prova in questo processo che la signora Barbara Faggioli abbia avuto rapporti sessuali con Berlusconi o che abbia esercitato ad Arcore l’attività prostitutiva». Tra l’ex premier e la Faggioli, spiega l’avvocato nella sua arringa difensiva, c’era solo una «vicinanza amicale, mai negata da nessuno».

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